(Reuters) - Le borse europee sono in ribasso sulla scia delle forti perdite registrate a Wall Street nella notte, dopo che i dati sull'inflazione Usa hanno alimentato i timori per l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse sulla crescita economica.
Alle 10,26 lo STOXX 600 perde l'1,85%, bruciando gran parte dei guadagni di metà settimana. Tra i sottoindici, i titoli tecnologici, automobilistici e minerari fanno registrare le performance peggiori.
Il Nasdaq ha perso oltre il 3% ieri , con gli investitori che hanno scommesso su maggiori aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve dopo la crescita dei prezzi al consumo ha rallentato in aprile, aumentando però oltre le aspettative degli economisti.
I timori relativi ad un'inasprimento della politica monetaria, il rallentamento dell'economia cinese e l'aumento dell'inflazione agitano lo spettro di una recessione, spingendo lo STOXX 600 a cedere il 6,7% a maggio, malgrado risultati ampiamente positivi nel primo trimestre.
A pesare ulteriormente sul morale degli investitori è stata la diminuzione di un quarto dei flussi di gas russo verso l'Europa attraverso l'Ucraina dopo che Kiev ha bloccato l'uso di un'importante via di transito, per la prima volta dall'inizio del conflitto.
Commerzbank (ETR:CBKG) perde il 2,04% nonostante abbia confermato l'obiettivo di un utile netto annuale di oltre 1 miliardo di euro.
Siemens perde il 5,86% dopo aver annunciato di voler abbandonare il mercato russo a causa della guerra in Ucraina, subendo 600 milioni di euro di svalutazioni e altri oneri nel secondo trimestre.
Il più grande operatore britannico di telefonia mobile, BT, è salito del 2,04% dopo aver dichiarato di aver raggiunto un accordo per unire la propria unità di trasmissioni sportive con DISCOVERY , e di aver soddisfatto le aspettative per gli utili annuali di base.
Secondo i dati di Refinitiv, gli analisti si aspettano che gli utili delle società dello STOXX 600 crescano del 42,4%, rispetto al 20,8% previsto all'inizio della stagione delle trimestrali. Finora quasi il 65% delle società europee ha comunicato i propri risultati.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)