ROMA (Reuters) - Francesco Boccia, presidente Pd della commissione Bilancio a Montecitorio, critica la proposta di Web tax presentata in Senato come emendamento alla manovra dal collega di partito Massimo Mucchetti.
"Ho supplicato i miei colleghi di pensarci fino in fondo", ha detto durante un intervento alla Camera.
Mucchetti punta ad istituire un'imposta del 6% sulle transazioni digitali, pagata però dalle imprese italiane clienti delle multinazionali di Internet, che la trattengono e la versano direttamente all'Erario.
"Se la pagano anche le imprese italiane è una beffa", dice Boccia.
L‘elusione fiscale di imprese come Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple e Google (NASDAQ:GOOGL) è da tempo all‘attenzione del governo italiano, che ha posto il dossier nell‘agenda del G7 finanziario di metà maggio a Bari.
Boccia è l'ispiratore di quella che è stata definita la Web tax transitoria, una procedura di cooperazione rafforzata con il fisco, resa legge la scorsa primavera in attesa di una misura strutturale a cui lavora l'esecutivo nell'ambito della legge di Bilancio.
Il governo in queste settimane ha esplorato un modello più simile alla 'Diverted profit tax' inglese, cioè l'imposizione alle società del Web di una ritenuta d‘acconto con una aliquota tra l‘8 e il 10% dei ricavi.
Boccia ha criticato anche questa opzione per il livello troppo basso del prelievo, che si raffronta al 25% applicato nel Regno Unito.
(Giuseppe Fonte)