L’inclusione graduale delle A-shares cinesi negli indici MSCI crea nuove opportunità nel mercato azionario Cina, sostenendo la preferenza di BlackRock per l’Asia emergente.
Lo scorso primo giugno, MSCI ha incorporato 226 A-shares (azioni cinesi large cap quotate a Shanghai) nei suoi indici. Si tratta del primo passo di un processo verso l’inclusione entro settembre del 5% delle A-shares ammissibili. In precedenza, gli investitori stranieri hanno investito in Cina principalmente tramite H-shares (titoli di aziende quotate alla Borsa si Hong Kong) e titoli di società cinesi quotate negli Stati Uniti. Questi investitori hanno detenuto in portafoglio soltanto il 2% delle A-shares sopportando preoccupazioni in merito alla governance aziendale e alla volatilità. Alla fine del processo di inclusione, il peso della Cina nell’indice MSCI Emerging markets salirà dal 30% al 31%.
CORRELAZIONE BASSA CON LE AZIONI GLOBALI
“La correlazione delle A-shares con le azioni globali potrebbe aumentare a mano a mano che gli stranieri aumentano l’esposizione, ma ci aspettiamo che ci vorranno anni, non mesi” commenta Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento settimanale dal titolo ‘New opportunities in Chinese equities’. Per ora, lo strategist vede le A-shares che offrono vantaggi di diversificazione e un’esposizione più completa alla ‘old’ e alla ‘new’ economia della Cina. Le A-shares hanno una maggiore esposizione rispetto alle H-shares ai settori industriali e dei materiali, le cui prospettive di guadagno continuano a beneficiare delle riforme dal lato dell’offerta.
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COMPETITIVITA’ GLOBALE SOTTOVALUTATA
“Inoltre – precisa Richard Turnill – riteniamo che il mercato stia sottovalutando la competitività globale dei produttori cinesi delle società della A-share. Il peso della capitalizzazione di mercato del settore tecnologico è più elevato nelle H-shares, ma le A-shares garantiscono una più ampia gamma di esposizione al settore tecnologico e una maggiore ponderazione per altri settori della ‘new ecomony’ quali l’healthcare e i beni di prima necessità”.
MODELLO DI CRESCITA TRAINATO DAI CONSUMI
“La quota di azioni nella ‘new economy’ inoltre sta crescendo mentre la Cina si evolve verso un modello di crescita trainato dal consumo. Infine, le valutazioni delle azioni “A” sembrano eque, in linea con le medie a lungo termine” specifica Richard Turnill, convinto che l’inclusione nell’indice delle A-shares supporti l’opinione di BlackRock secondo la quale ci sono opportunità nell’Asia emergente.
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I MAGGIORI RISCHI DI INVESTIMENTO
Per quanto riguarda i rischi, il punto di partenza è quello di essere consapevoli che la volatilità azionaria cinese è risultata il doppio rispetto a quella delle azioni globali dal 2006. Inoltre le A-shares hanno messo a segno uno spettacolare boom nel 2015. Altri rischi includono le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, un dollaro USA che si sta rapidamente apprezzando, le questioni di corporate governance e le vulnerabilità finanziarie della Cina.
L’ECONOMIA DI PECHINO E’ RESILIENTE
“Ma, nonostante tutti questi ostacoli, l’attività economica di Pechino si sta dimostrando resiliente, e le prospettive economiche a breve termine della Cina sono solide. La maggiore esposizione domestica delle A-shares può potenzialmente aiutare a proteggere gli investitori azionari dai rischi commerciali. Consideriamo infine la leva finanziaria della Cina come un rischio a lungo termine” conclude Richard Turnill.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da BlackRock