Oltre ai FAANG (Facebook (NASDAQ:FB), Apple, Amazon (NASDAQ:AMZN), Netflix e Google (NASDAQ:GOOGL)), il settore tecnologico è costituito da una serie di società caratterizzate da utili solidi e da un potenziale di crescita interessante.
Da inizio anno il settore tecnologico ha trainato il mercato azionario statunitense grazie a performance di Borsa doppie rispetto a quelle medie espresse dall’indice S&P500. Molti osservatori e i media attribuiscono ai titoli FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) gran parte del merito. Allo stesso modo, la maggiore vigilanza delle autorità di controllo (soprattutto, ma non solo, in tema di privacy), le elevate aspettative degli investitori e i mercati saturi, sembrerebbero aver gettato ombre sull’intero settore hi tech.
HI TECH, NON SOLO FAANG
A questo proposito, però, Shaniel Ramjee, Senior Investment Manager, e Supriya Menon, Senior Multi Asset Strategist di Pictet AM, tengono a sottolineare come l’eccezionale performance registrata dal settore tecnologico sia il risultato di una base di società più ampia del previsto, costituita da una serie di compagnie caratterizzate da utili solidi e da un potenziale di crescita interessante.
CHI SPINGE LA PERFORMANCE DEL SETTORE IT
Una conferma in tal senso arriva dall’analisi dei contributori alla performance del’indice S&P 500 Information Technology (nel quale solo Apple costituisce il 15% dei ricavi e i primi 10 componenti rappresentano quasi due terzi della capitalizzazione di mercato). Ebbene se è vero che questo settore nel suo insieme ha registrato un rialzo del 12,8% nei primi otto mesi del 2018, la sua versione equiponderata, nella quale ogni titolo azionario hi tech ha lo stesso peso, ha messo a segno un incremento del 12,3%.
UTILI IN CRESCITA PER OLTRE IL 90% DEL SETTORE
“Se solo pochi titoli azionari fossero stati protagonisti del rally, la situazione sarebbe diversa. Secondo la nostra analisi sull’ampiezza degli utili, oltre il 90% delle società comprese nell’indice S&P 500 IT sta sperimentando una progressiva crescita degli utili” specificano Shaniel Ramjee e Supriya Menon.
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DOMANDA FORTE SIA DAI PRIVATI CHE DALLE AZIENDE
Secondo i due esperti, alla base del successo del settore tecnologico emergono alcuni fattori strutturali di supporto. In primis, diversamente da molti altri settori, gli acquirenti provengono in modo consistente sia sul versante dei consumatori che da quello aziendale: un duplice fonte di domanda che permette di sfruttare al meglio tutte le fasi della crescita economica.
SFRUTTAMENTO DELLA LEVA OPERATIVA
In secondo luogo, le compagnie hi tech hanno la facoltà di sfruttare in modo intensivo un’ampia leva operativa. Possono infatti sfruttare al massimo la proprietà intellettuale, in modo da moltiplicare i ricavi senza la necessità di incrementare in maniera significativa i costi fissi, dalle spese per la logistica a quelli per il personale.
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ELASTICITÀ DEI MODELLI AZIENDALI
“L’elasticità di tali modelli aziendali a basso costo fisso sottolinea la loro prontezza e capacità di adattamento a un ambiente competitivo e in continua trasformazione, caratteristiche fondamentali in un’epoca che si contraddistingue per le forti spinte innovative” commentano Shaniel Ramjee e Supriya Menon.
Non solo. Se i FAANG, e più in generale, i colossi hi tech sono sempre più coinvolti in questioni relative al loro rapporto con la società e i governi, le altre società tecnologiche possono concentrarsi sull’innovazione dei servizi e dei prodotti.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pictet