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Draghi da record: primo presidente Bce a non alzare i tassi

Pubblicato 08.03.2019, 12:45
© Reuters.  Draghi da record: primo presidente Bce a non alzare i tassi

A cura di Mauro Speranza

Investing.com - Sempre più vicina la conclusione dell’esperienza di Mario Draghi come Presidente della Banca centrale europea iniziata il 24 giugno del 2011 e che avrà fine il prossimo ottobre.

Dopo la decisione di ieri della Bce di non aumentare i tassi fino a fine 2019, l’italiano potrebbe terminare il proprio incarico come l’unico presidente dell’istituto centrale a non aver mai alzato i tassi di interesse.

Il mandato dell’italiano inizò quando il costo del denaro era all’1,5%, appena rialzato dal suo predecessore Jean-Claud Trichet tra le polemiche.

Successivamente, Draghi “mise mano” ai tassi per otto volte fino a portare a -0,4% il tasso sui depositi nel marzo del 2016.

Mentre nei mesi precedenti era diffusa l’ipotesi di rialzo dei tassi già a settembre 2019, ieri Mario Draghi ha annunciato che il rialzo non avverà prima della fine dell’anno, giungendo così oltre il suo mandato.

Nella giornata di ieri, inoltre, Draghi ha annunciato quello che sarà il terzo programma di T-Ltro, ovvero le operazioni mirate per il finanziamento a lungo termine per sostenere gli istituti finanziari.

La prima serie di Tltro era stata annunciata nel giugno 2014, seguita poi a marzo nel 2016 dalla seconda, composta da 4 operazioni. Quando si avviava alla fine dei due precedenti programmi di Tltro, la Bce, dunque, ha deciso di proporre una terza.

Le decisioni fanno seguito ai dati economici dell’euro zona, i quali indicano un rallentamento in corso. Nel corso della sua conferenza stampa, Draghi ha elencato i fattori che hanno influito in maniera significativa: l’incertezza sulla Brexit, la corsa al protezionismo, al frenata della Cina e quella degli Stati Uniti, nonostante la politica di stimolo fiscale.

Le decisioni della Banca centrale europea sono state prese “all’unanimità” dal consiglio direttivo dell’istituto, il quale ha mantenuto la sua linea nonostante le resistenze arrivate da più parti, ponendo in dubbio l'effettività della politica "dovish”, ovvero accomodante, della Bce.

Il consenso ricevuto all’interno dell’istituto centrale è stato definito un segnale “positivo” dallo stesso Draghi e rivendicato come un ottimo risultato dalla gestione dell’italiano.

Di seguito la vignetta pubblicata da Investing.com nel 2016.

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