ROMA (Reuters) - Il ministero dell'Economia ha avviato l'iter di ricerca dei consulenti per l'annunciata cessione di una quota in Enel ponendo il 31 dicembre del 2015 come termine finale del mandato, rende noto una fonte vicina al dossier.
"Sono partite le lettere per gli adviser legali e finanziari su come fare l'operazione Enel. Il termine finale del mandato è fine 2015", ha detto la fonte.
Alla domanda se l'operazione si concluderà entro fine anno, tempistica attesa da più di un osservatore di mercato, ha risposto: "Nei prossimi mesi".
Per ridurre il secondo debito pubblico in rapporto al Pil della zona euro, il governo punta a incassare nel 2014 circa 11 miliardi dalle privatizzazioni. Al momento, a questo fine, sono destinati solo 3 dei circa 3,5 miliardi ricevuti da Banca Mps per il parziale rimborso dei Monti bond.
A inizio mese il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha freddato le attese su una vendita a breve di Enel ed Eni dicendo di "non ritenere prioritario ridurre le quote dello Stato in due società che hanno grandi potenzialità".
Agli attuali valori di mercato il 5% di Enel vale poco meno di 2 miliardi. Il titolo in Borsa stamane quota 4,12 euro, con un calo di 0,87% in linea a quello dell'indice dei blue chip.
Completata l'operazione il governo continuerebbe a controllare Enel con il 26,24%.
Qualche giorno prima una fonte governativa aveva detto a Reuters che il programma di dismissioni puntava a mettere sul mercato tra ottobre e gli inizi di dicembre il 5% di Enel e il 4,34% di Eni. Entro l'anno dovrebbe essere ceduto anche il 50% di STM Holding, la società che controlla il 27,64% di STMicroelectronics.
E' di fatto slittata al 2015 la vendita del 40% di Poste e del 49% di Enav, operazioni dalle quali l'esecutivo aveva detto di aspettarsi tra 5 e 6 miliardi.
(Giselda Vagnoni)