MILANO (Reuters) - Le utility italiane - che a partire da luglio riscuoteranno il canone Rai per conto dello Stato ridotto a 100 euro - chiedono che il servizio sia remunerato senza che questa commissione possa però ricadere sui cittadini.
È quanto ha spiegato il presidente di Utilitalia e di A2A (MI:A2), Giovanni Valotti, a margine del workshop sulle utility.
"Gli obiettivi del governo sono quelli di recuperare l'evasione, mentre noi ci ritroveremo a fare gli esattori di una tassa che non c'entra con il nostro business", ha spiegato Valotti.
"Ovviamente ci presteremo a fornire questi servizi, ma ci sono molti problemi operativi. Per le imprese c'è un servizio in più che chiediamo venga remunerato perché ci sono costi elevati per adeguare le procedure aziendali legate alla fatturazione delle bollette a questo servizio", ha aggiunto.
Per le aziende, ha dettagliato Valotti, si tratta di una spesa importante non solo economica, ma anche di personale. Visto che il cittadino ci guadagna (con canone più leggero da 113,5 euro a 100 euro e pagando un bollettino invece che due), che lo stato ci guadagna (con minore evasione), che la Rai ci guadagna (con introito maggiore di canone) "non vorremmo che alla fine fossero le aziende elettriche ad essere penalizzate sopportando interamente il peso di questa manovra".
Relativamente ad A2A, a esempio "sono previsti investimenti ingenti. Le imprese non entrano nel merito della questione, ma non vogliamo perdere soldi: mi aspetto che una parte del canone riscosso resti alle imprese. Naturalmente siamo a disposizione del governo per discuterne", ha concluso valotti.
La proposta di Utilitalia, che non prevede alcun onere a carico dei cittadini, prevede di lasciare intonsi i 100 euro del canone annuale, ma che siano riconosciuti alle aziende elettriche i costi che sosterranno per questa operazione, senza guadagno ma almeno con la copertura dei costi.
Questioni aperte che Valotti si augura siano risolte rapidamente nel decreto attuativo.
(Giancarlo Navach)