LONDRA (Reuters) - Sale lo yen, e scende il dollaro, sui timori di una guerra commerciale tra Usa e Cina, che provocano una generalizzata prevalenza dell'avversione al rischio sui mercati.
** La Cina ha risposto duramente agli Stati Uniti dopo che Trump ha preannunciato tariffe all'importazione sui beni cinesi, che potrebbero valere fino a 60 miliardi di dollari. Pechino si è augurata che gli Usa "facciano un passo indietro dal baratro" ma ha aggiunto di non avere nessuna paura di ingaggiare una guerra commerciale.
** Il cambio dollaro/yen è sceso nella primissima parte della seduta fino a 104,64, ai minimi da novembre 2016, confermandosi poco sopra questa mattina, in area 105.
** "Anche se siamo affondati sotto 105 come un coltello nel burro, ci sono ancora molte poche ragioni per non andare corti sul dollaro/yen in questo contesto" commenta in una nota il responsabile trading Asia-Pacifico di Onada Stephen Innes.
** Lo yen appare ben impostato anche nei confronti della moneta unica: l'euro/yen ha toccato ad inizio seduta un minimo da agosto dell'anno scorso a 128,96.
** L'euro/dollaro si muove in deprezzamento di circa lo 0,3% stamane, poco sopra il minimo intraday di 104,66.
** Più in generale ad appesantire il biglietto verde, oltre alla questione dei dazi, è l'esito del meeting Fed che, al di là dell'atteso rialzo dei tassi, non ha registrato lo spostamento delle previsioni dei membri del Fomc (i cosiddetti 'dots') da tre a quattro interventi restrittivi nel corso del 2018, come previsto da alcuni operatori.
** Tra mercoledì e questa mattina, il rendimento sul Treasury decennale si è ridotto di circa 10 centesimi, in area 2,81%.