MILANO (Reuters) - Standard & Poor's ha ritirato i rating su Generali (MILAN:GASI) su richiesta della stessa compagnia triestina.
Lo dice una nota Generali spiegando che la decisione di chiedere il ritiro del rating "fa seguito a un'approfondita analisi, nell'ambito della quale sono stati consultati anche investitori e altri stakeholder".
La compagnia triestina sottolinea come la decisione scaturisca "dall'inflessibilità dei criteri adottati da Standard & Poor's nel tener conto del significativo miglioramento della solidità finanziaria di Generali raggiunta negli ultimi due anni".
"Inoltre il collegamento automatico al rating sovrano applicato da S&P non riconosce l'alto livello di diversificazione del gruppo, né i benefici della sua ampia presenza geografica", conclude la nota ricordando che Generali "continuerà a essere valutata da tre importanti agenzie, vale a dire Moody's (Baa1), Fitch (A-) e AM Best (A)".
A novembre 2013 S&P aveva messo i rating di Generali in creditwatch negativo nell'ambito di un'azione su diversi gruppi assicurativi europei e africani, dopo l'aggiornamento dei criteri sui titoli di stato posseduti. La decisione, che cadeva alla vigilia di un investor day a Londra della compagnia per un update del piano industriale, fu criticata dal Ceo Mario Greco che parlò di "errore clamoroso e irricevibile".
"Questi signori non guardano ai numeri e non capisco perché ci considerino una società al 100% italiana anche se abbiamo un quarto del business in Italia e tre quarti fuori", aveva obiettato Greco. "Hanno scoperto ora che c'è stata una crisi dell'euro e una crisi dell'Italia e lo scoprono quando l'Italia ha uno spread più basso e quando il Pil comincia a salire".
A fine marzo 2014 l'agenzia confermò 'A-' rimuovendo il creditwatch. Il 12 dicembre S&P ha poi tagliato Generali a 'BBB+' da 'A-', come conseguenza del taglio del rating sull'Italia a 'BBB-'.
Nella nota diffusa oggi da S&P con cui si annuncia il ritiro dei rating, l'agenzia osserva che al 30 giugno la percentuale degli investimenti della compagnia in Italia (bond, prestiti, azionario e immobiliare) rappresentava circa il 27% del totale e oltre 3 volte il capitale regolamentare. Per questo motivo S&P ritiene che Generali sia "altamente sensibile" al rischio paese dell'Italia e quindi non può assegnare un rating superiore di più di due notch rispetto a quello sovrano italiano.
Nella nota l'agenzia indica anche un "profilo di credito indicativo" del gruppo Generali che, al momento del ritiro dei rating, è invece pari ad 'a' per il solido profilo di rischio del business, per il più che adeguato profilo di rischio finanziario e per un management e una governance soddisfacenti.
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