Greg Meier, Senior Economist Director di Allianz (DE:ALVG) Global Investors, sottolinea gli effetti estivi di liquidità e volumi ridotti, con la conseguenza di movimenti laterali. Supporto comunque intorno alle medie mobili
La ripresa mondiale sembra al picco, ma vanno considerati due elementi fondamentali:nessuno si aspettava che il rimbalzo del 2021 continuasse all’infinito, e anche se il momentum può aver toccato i massimi i fondamentali dell’economia restano solidi. Un rallentamento è più che naturale dopo le impennate straordinarie indotte da vaccini, riaperture e stimoli fiscali. Ma anche se il momentum è prossimo al picco, la crescita del 2022 sarà comunque più forte della media del 3,7% registrata fra il 2010 e il 2019.
QUADRO TECNICO LEGATO ALLA STAGIONALITÀ
Lo sottolinea Greg Meier, Senior Economist Director di Allianz Global Investors, con il titolo “Ordinary World”, segnalando un quadro tecnico che riflette un periodo dell’anno normalmente sfavorevole agli investitori, che da sempre tende a rivelarsi turbolento, perché il supporto degli utili societari svanisce lentamente, e la liquidità si riduce per il minor volume di contrattazioni. L’ampiezza del mercato (market breadth) in effetti è già diminuita, dato che i recenti massimi erano sostenuti da un esiguo numero di titoli. Guardando al futuro, Meier ritiene che le azioni potrebbero evidenziare un movimento laterale, con un supporto al ribasso intorno alle medie mobili a 200 giorni.
LA FED ASSORBE L’OFFERTA DI T-BOND
Quanto alle obbligazioni, i rendimenti dei Treasury USA hanno debolmente recuperato rispetto alle recenti battute d’arresto, con la Fed che ha assorbito gran parte delle nuove emissioni, mentre gli spread creditizi si sono leggermente ampliati ma non mostrano segnali di stress. In generale, il Covid-19 rappresenta ancora una minaccia concreta, quindi le previsioni dello scenario di base di AllianzGI sono tutte caratterizzate da un livello di incertezza superiore alla norma, ma la diffusione di vaccini altamente efficaci cambia gli equilibri fra epidemia e lockdown.
I TIMORI COVID NON INDICANO PER FORZA IMPATTO ECONOMICO
Negli Stati Uniti i casi sono in aumento e la situazione può peggiorare ancora, alimentando le cattive notizie e allarmi anche sul fronte economico, ma a uno sguardo più attento Meier nota che i focolai scoppiano soprattutto dove la percentuale di vaccinati è inferiore, abbondano i negazionisti e le autorità sono meno propense a decretare lockdown. Questo suggerisce all'esperto di AllianzGI una potenziale separazione tra preoccupazioni per il Covid ed effettivo impatto economico, e potrebbe significare una maggior attenzione della Fed ai rischi al ribasso, e accelerare la somministrazione dei vaccini, con aumento degli immunizzati prima dell’inverno.
ATTESA PER IL JOB REPORT USA
Ora gli investitori internazionali guardano a una settimana fitta di dati. Per quanto riguarda l'Europa, sono in arrivo le vendite al dettaglio in Germania. Poi sarà la volta dei consumi statunitensi della produzione industriale tedesca e della decisione della Bank of England sulla linea politica. La settimana si chiude con il dato forse più atteso, il Job Report USA con il consensus di Bloomberg che punta a un’accelerazione della creazione di nuovi posti dagli 850.000 a 926.000 in luglio.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" di Financialounge.com propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento