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Banche europee incassano rialzo tassi, ma nubi si addensano all'orizzonte

Pubblicato 26.10.2022, 14:03
Aggiornato 26.10.2022, 14:10
© Reuters. La sede della controllata tedesca HVB (Hypovereinsbank) di UniCredit SpA a Monaco di Baviera, 29 novembre 2012.    REUTERS/Michael Dalder/Files

FRANCOFORTE (Reuters) - Alcune delle maggiori banche europee hanno messo in guardia dai rischi crescenti legati all'indebolimento dell'economia, dopo aver registrato utili superiori alle attese, favoriti da un boom di scambi in mercati volatili e da tassi di interesse più elevati.

L'aumento dei costi di rifinanziamento, rimasti ai minimi dal crollo finanziario di oltre un decennio fa, è un sollievo per le banche, anche se rischia di causare altri problemi, come la riduzione della domanda di prestiti e lo scoppio delle bolle immobiliari.

In Germania, Deutsche Bank (ETR:DBKGn) ha registrato un aumento degli utili del terzo trimestre superiore alle attese, con un incremento dei ricavi dell'investment banking sostenuto dal boom del trading e nonostante il forte calo delle operazioni.

E l'italiana UniCredit (BIT:CRDI) ha alzato il proprio target sugli utili per il 2022, grazie all'aumento dei tassi d'interesse e alla riduzione degli accantonamenti per perdite su crediti che hanno portato ad utili trimestrali al di sopra delle previsioni.

Anche i risultati della britannica Barclays (LON:BARC), della spagnola Santander (BME:SAN) e di Standard Chartered (LON:STAN), che realizza la maggior parte dei suoi ricavi in Asia, hanno sorpreso positivamente gli investitori.

I risultati positivi contrastano con prospettive sempre più cupe, con la guerra in Ucraina, l'inflazione alle stelle, la carenza di energia e la prevista contrazione economica.

Questi fattori fanno presagire maggiori difficoltà nei mesi a venire e la maggior parte degli istituti di credito ha accantonato più denaro per i prestiti che potrebbero potenzialmente generare problemi.

"Ci aspettiamo che il contesto macroeconomico rimanga difficile, poiché i mercati europei e nordamericani si stanno adattando a livelli di inflazione che non si registravano da decenni", ha detto Ana Botin, presidente di Santander

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La performance delle cinque banche europee contrasta i risultati contrastati delle rivali statunitensi, i cui utili sono diminuiti soprattutto perché le banche d'investimento hanno subito l'impatto del crollo delle transazioni.

Le banche europee, che tradizionalmente fanno meno affidamento sulle transazioni per ottenere ricavi rispetto ai loro concorrenti statunitensi, hanno sfruttato gli sforzi delle banche centrali per arrestare l'inflazione galoppante.

Per anni le banche si sono lamentate della politica monetaria ultra-accomodante, ma ora l'aumento dei tassi d'interesse significa che le banche possono iniziare a beneficiare dell'aumento del margine sugli interessi tra quanto chiedono a chi vuole finanziamenti e quanto pagano a chi deposita fondi.

Domani la Banca centrale europea aumenterà ulteriormente il costo dei prestiti, offrendo un ulteriore sostegno alle banche.

"Alcune banche hanno un enorme aumento del ricavi da interessi", ha detto Jerome Legras di Axiom Alternative Investments

"Per il breve termine, è una buona cosa", ha detto, pur mettendo in guardia dai rischi. "In termini di cosa accadrà per il rischio d'impresa e i mutui, nessuno lo sa davvero"

Il responsabile finanziario della Deutsche Bank, James von Moltke, ha detto ai giornalisti che la crescita dei prestiti "indubbiamente" rallenterà "in un contesto economico più debole"

Questa svolta nella sorte delle banche ha però un sapore dolceamaro. Potrebbe infatti attirare l'attenzione dei leader politici, che cercano di coprire i costi della guerra e della crisi energetica.

Il Parlamento spagnolo sta discutendo una proposta che prevede una tassa del 4,8% sul ricavo netto da interessi e sulle commissioni nette delle banche.

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Una fonte a conoscenza dei piani del governo britannico ha detto che il nuovo ministro delle Finanze Jeremy Hunt sta rivedendo la sovrattassa sugli utili bancari e confermerà il livello nel corso del mese.

Le azioni delle banche europee hanno perso circa il 25% rispetto ai picchi raggiunti prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, e gli investitori temono che la crescente crisi energetica, l'indebolimento dell'economia e l'impennata dell'inflazione possano danneggiarne gli utili.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)

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