VIENNA (Reuters) - Le banche della zona euro non dovrebbero fare affidamento sul fatto che i governi stabilizzino l'economia ancora una volta e devono invece stare attente ai prestiti che non vengono pagati.
Lo ha detto Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea.
Enria ha affermato che la pandemia Covid-19 ha avuto un impatto minore di quanto temuto sui bilanci delle banche anche grazie al generoso aiuto dei governi e delle banche centrali, ma è improbabile che vengano nuovamente in soccorso questa volta, vista l'inflazione elevata.
"La situazione che ci troviamo ad affrontare oggi è quindi molto diversa da quella che abbiamo vissuto durante la pandemia e le aspettative sulle prossime azioni dei governi non dovrebbero riflettersi nelle strategie di gestione dei bilanci", ha detto Enria nel corso di un evento a Vienna.
Enria ha sottolineato che i cosiddetti "crediti in sofferenza" - che sono quelli a maggior rischio di non essere pagati - hanno continuato ad accumularsi, in particolare in settori come il petrolio e il gas, e, alla fine di giugno, superavano del 10% il livello di fine 2020.
Questi settori vulnerabili rappresentano almeno il 18% dei prestiti bancari alle imprese al di fuori dei settori finanziari, ha aggiunto Enria.
Il presidente del consiglio di vigilanza della Bce ha anche ripetuto gli avvertimenti sui 'leveraged loan', che non sono diminuiti nonostante i ripetuti moniti della Bce, sui mutui e sulla volatilità del trading energetico.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)