Investing.com - Ancora focus sulle banche a Piazza Affari con Banco Bpm (MI:BAMI) che rilascerà i dati utili annuali e trimestrali dopo che ieri Intesa Sanpaolo (MI:ISP) aveva concentrato su di se l'attenzione a Milano.
Il titolo Banco Bpm (MI:PMII) oggi cede oltre l’1%, dopo aver toccato un picco di -2%, restando tra i peggiori di un Ftse Mib debole (-0,25%). Debole tutto il comparto dei bancari con il FTSE Italia All Share Banks che perde lo 0,87%.
C’è attesa per i dati sugli utili di Banco Bpm con il consensus Bloomberg che si attende un 2018 segnato da un calo dell’utile netto a 295,3 milioni, segnando così un 47,1%. Inoltre, l’anno appena concluso, sempre secondo Bloomberg, potrebbe essersi concluso con un margine di intermediazione di 4,6 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente, mentre il risultato lordo di gestione è previsto a 2 miliardi (+24,5%).
Particolarmente debole il quarto trimestre 2018, con un margine di intermediazione in calo del 5,6% (1,050 miliardi) e un risultato lordo di gestione che scende del 14,8% (333,6 milioni) e una perdita di 499,6 milioni, segnando un leggero recupero rispetto al -512,5 milioni dello stesso periodo del 20017.
Secondo MF, inoltre, Banco Bpm potrebbe annunciare il perimetro definitivo della cessione a Elliott-Credito Fondiario e l’avvio della cartolarizzazione con garanzia pubblica per un totale di 7,4 miliardi.
Atteso per oggi il cda di Banco Bpm che esaminerà i conti 2018 e le previsioni nette per quest’anno.
Intanto, Banka Akros, banca di investimento del gruppo Banco Bpm, ha archiviato un 2018 negativo con l’utile netto che scende a 2,6 milioni di euro, in calo rispetto agli 8,1 milioni del 2017. Il dato è al netto degli oneri connessi alle attività di migrazione informatica sul sistema target di Gruppo e della contribuzione ordinaria e straordinaria al Single Resolution Fund.
In crescita le Commissioni nette con un +14%, arrivando a 29,7 milioni di euro, mentre il dato precedente si fermava a 26,1 milioni. In linea il precedente esercizio il margine di intermediazione, pari a 54,9 milioni di euro, mentre quello aggregato pro forma normalizzato è pari a 113,3 milioni, con l’utile netto aggregato pro forma normalizzato che si attesta a 18,7 milioni di euro.