Investing.com - Importante accordo firmato da Eni e Adnoc, società energetica degli Emirati Arabi Uniti. Il gruppo italiano ha acquisito il 20% di Adnoc e il 20% di una nuova joint venture che si occuperà della commercializzazione dei prodotti petroliferi.
L’operazione ha un valore che si aggira intorno ai 3,9 miliardi di dollari e permetterà ad Eni di aumentare la capacità di raffinazione del 35%.
"Essere stati selezionati e aver vinto, soprattutto per l'apporto tecnologico che saremo chiamato a fornire, è una grandissima soddisfazione”, ha detto l’ad di Eni, Claudio Descalzi, commentando l’accordo nel corso di un’intervista a La Stampa.
"Non appena sarà finito il primo sviluppo degli impianti di Adnoc, portando la produzione a 1,1 milioni di barili al giorno, avremo un break even pari a circa 1,5 dollari al barile”, spiega Descalzi, “un risultato buonissimo che assicura una resistenza intrinseca a tutto il nostro comparto di raffinazione e controbilancia la nostra posizione nella produzione di idrocarburi, che è molto grossa e molto importante ma è legata all'andamento del prezzo del petrolio. In pratica abbiamo dato un bilanciamento differente a tutta la struttura industriale di Eni".
Esulta anche il Premier Giuseppe Conte, il quale ha definito l’accordo firmato come “strategico con cui Eni acquisisce la quota del 20% del quarto complesso di raffinazione al mondo, che sarà orientato a una tecnologia low carbon".
Il Presidente del Consiglio era presente ad Abu Dhabi nel corso della firma dell’accordo. “"Si tratta", ha sottolineato "dell'operazione più rilevante mai condotta in Eau da un investitore straniero in campo energetico, che consolida la partnership tra le due compagnie".
"La mia presenza oggi ad Abu Dhabi alla firma dell'accordo, insieme all'Ad dell'Eni Claudio Descalzi e al Principe ereditario Mohammed bin Zayed Al Nahyan, sta a testimoniarne il valore strategico per il nostro Paese, già presente in altri settori industriali", ha aggiunto il presidente del Consiglio.
"È un grande risultato”, ha concluso Conte, “frutto delle avanzate tecnologie e delle elevate competenze sviluppate da una nostra azienda partecipata, Eni, che sta contribuendo ad affermare nel mondo l'eccellenza italiana in campo energetico, con attenzione particolare a tutti i processi che riducono la componente carbonica e con spiccata attenzione alla promozione di tecnologie low carbon e rinnovabili e allo sviluppo di un'economia integralmente circolare".
Nel frattempo, a Piazza Affari il titolo ENI (MI:ENI) resta intorno alla parità, mentre Saipem (MI:SPMI) cresce dello 0,73%. Negative Tenaris (MI:TENR) (-0,50%) e Saras (MI:SRS) (-0,86%).
Prosegue anche il calo del petrolio greggio che scende di quasi il 2% e viene scambiato a 52,67 dollari. Sulla stessa scia il Brent (-1,85%) a 60,45 dollari