Protestando al di fuori di una conferenza ospitata dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dal governo di Lisbona, i medici portoghesi hanno chiesto maggiore sostegno per gli operatori sanitari.
Sono profondamente preoccupati per lo stato del locale Servizio sanitario nazionale, con i medici così al limite che molte persone non ne hanno uno.
"I medici in Portogallo vogliono far parte del Servizio sanitario nazionale - dice Joana Bordalo, presidentessa del sindacato della Federazione nazionale dei medici - sfortunatamente i nostri stipendi sono bassi ma il governo non ci ascolta, non sta facendo nulla per mantenerci nel Servizio sanitario: quindi, è tutta loro la responsabilità per questa brutta situazione".
"Abbiamo molti pazienti per ogni medico afferma invece Catia Martins, medico di famiglia - vorremmo avere meno pazienti nelle nostre liste perché avremmo più tempo per stare con loro e prendercene cura, anche questa è una delle cose per cui lottiamo".
Le loro richieste sono simili a quelle udite in Regno Unito e Francia, dove gli operatori sanitari hanno esortato il governo ad assumere più medici e ad aumentare i salari.
Il governo portoghese ha negoziato con i sindacati ma sinora non c'è accordo e sono previsti futuri scioperi.
"Stiamo cercando di raggiungere un accordo con i sindacati - dice Manuel Pizarro, ministro della Sanità portoghese - naturalmente non è mai una questione facile e stiamo cercando di promuovere nuove modalità di organizzazione".
I medici portoghesi, come molti operatori sanitari di altri Paesi europei, affermano di volere un sistema pubblico che funzioni: chiedono salari più giusti e meno ore di straordinario.