Investing.com - Secondo gli strategist di Bank of America (NYSE:BAC) (BofA), i titoli europei a piccola capitalizzazione potrebbero sovraperformare le loro controparti più grandi.
Nonostante la recente forza delle azioni europee, le small cap non hanno tenuto il passo e la loro performance rispetto alle large cap è ai minimi da nove anni. Tuttavia, BofA individua diversi fattori che potrebbero invertire questa tendenza e spingere le small cap in avanti.
Secondo la banca, sono quattro i fattori chiave che potrebbero sostenere le small cap europee nel breve periodo.
In primo luogo, la società prevede un aumento dello slancio della crescita nell’area dell’euro, che in genere è positivo per le small cap. Questa visione si basa sull’allentamento delle condizioni di credito e sulla riduzione del freno fiscale e delle scorte.
In secondo luogo, un potenziale cessate il fuoco tra Russia e Ucraina potrebbe portare a un calo dei prezzi dell’energia e a una riduzione dell’incertezza in Europa, un fattore che "favorirebbe la sovraperformance delle small cap", hanno affermato gli strateghi.
A ulteriore sostegno della tesi, BofA prevede che l’impatto negativo della debolezza dell’euro sulle small cap orientate al mercato interno diminuirà, a differenza delle large cap esposte a livello globale.
Infine, la società prevede che l’allentamento della Banca Centrale Europea (BCE) si tradurrà in una riduzione dei rendimenti dei Bund. Data la recente relazione inversa tra small cap e tassi, questo "eliminerebbe un altro ostacolo alla sovraperformance", hanno osservato gli strateghi.
In linea con questa prospettiva, BofA mantiene una posizione di sovrappeso sulle small cap europee rispetto alle large cap e sulle società nazionali britanniche rispetto agli esportatori.
La società prevede una sovraperformance del 10% circa per le small cap europee nei prossimi mesi.
Questa previsione fa parte di una strategia d’investimento più ampia che comprende una posizione di sovrappeso sulle azioni europee rispetto a quelle globali, una preferenza per i titoli di qualità e una posizione di sottopeso sui ciclici rispetto ai difensivi.
Le ipotesi macroeconomiche della banca d’investimento indicano un potenziale 10% di nuovo ribasso per i ciclici europei rispetto ai difensivi, dopo il recente rally.
"Vediamo un punto di ingresso particolarmente interessante per i titoli europei di qualità, che tendono a sovraperformare quando i rendimenti obbligazionari scendono e che attualmente sono scambiati ai minimi di cinque anni rispetto al mercato, dopo una sottoperformance del 7% nell’ultimo anno", conclude la banca.
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