Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Dubbi sui mercati europei nella giornata di oggi dopo un giovedì nero che ha segnato il più grande crollo degli ultimi 3 mesi per i mercati.
"Si potrebbe cercare di giustificare questo comportamento dando la colpa al pessimismo mostrato dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che mercoledì aveva parlato della ripresa economica ancora lontana o al fatto che i casi di coronavirus continuano ad aumentare in alcuni stati americani e che la pandemia sta scatenando il caos in molti Paesi in via di sviluppo come il Brasile o l'India. A nostro avviso, però, sono stati gli eccessi delle ultime settimane, che hanno portato molti titoli e indici a raggiungere alti livelli di overbuying, a causare questa grave correzione del mercato", spiegano in Link Securities.
Da Renta 4, considerano catalizzatori dei crolli "il tono negativo delle previsioni del Pil di vari organismi e autorità (Ocse, Banca Mondiale, Fed) così come il timore di una seconda ondata di contagi in alcune economie nel bel mezzo di una riapertura (Houston) e con la pandemia in pieno svolgimento in America Latina".
"La realtà che spiega il declino totale è che il brutale eccesso di acquisti è scoppiato, come avrebbe dovuto fare prima o poi. E' ancora presto per sapere se la bolla sia scoppiata, ma i livelli surreali raggiunti ci hanno fatto supporre che sarebbe dovuta arrivare qualche dura correzione", sottolinea José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
"Attenzione alla ratio put call, che ieri è salita a 0,70 sopra il pericoloso livello di 0,60, considerando che aveva raggiunto lo 0,37, un minimo di quasi 20 anni", avverte questo esperto.
"L'enorme rialzo rialzista registrato dai mercati azionari occidentali dopo i minimi di febbraio - il Dax tedesco, ad esempio, ha recuperato il 50% - non si sarebbe basato su fattori 'fondamentali', ma è stato trainato da altri tipi, principalmente la massiccia chiusura di posizioni corte; l'enorme liquidità immessa nel sistema dalle banche centrali e le politiche fiscali dei vari governi; la mancanza di alternative di investimento interessanti, che ha portato all'ingresso precipitoso e massiccio di investitori azionari che cercano di rendere redditizio il loro risparmio; e il timore di molti di loro di essere lasciati fuori dalla ripresa del mercato azionario, noto come FOMO (fear of missing out)", sottolineano in Link Securities.
Per quanto riguarda la ripresa economica, Link Securities sottolinea che "dopo alcuni mesi, quando tutte le attività si sono fermate, ci si aspettava il primo 'rimbalzo' delle economie. Sarà in tarda estate e in autunno quando potremo vedere i danni reali, più o meno di quanto ora previsto, che hanno causato la crisi sanitaria nelle principali economie del mondo, quali di esse si stanno riprendendo meglio e quali sono state lasciate indietro", aggiungono questi analisti
"Il forte rimbalzo registrato da molti titoli ciclici nelle ultime settimane si è basato su un ottimismo infondato e, in larga misura, sulla speculazione. Valorizzare molte di queste aziende oggi, quando non solo non si sa quali risultati saranno in grado di ottenere nell'esercizio in corso o nel prossimo, ma anche se sopravviveranno e come sopravviveranno ai cambiamenti nelle abitudini di consumo causati dalla crisi sanitaria, è davvero complicato", dicono.
Pertanto, nell'attuale scenario, questi analisti continuano a scommettere "su aziende con una domanda inelastica che, più che bene, presentano un'elevata visibilità e ricorrenza nei loro risultati; aziende che operano in settori come i consumi di base, alimentare, sanitario, delle telecomunicazioni e delle utilities, oltre a molte aziende del settore tecnologico, aziende che beneficeranno di quella che è stata retoricamente definita la 'nuova normalità'”, concludono in Link Securities.