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Greggio al minimo della seduta, la Libia rifiuta l’invito al vertice

Pubblicato 22.03.2016, 13:38
© Reuters.  Il greggio segna il minimo della seduta, la Libia rifiuta di partecipare al vertice sul congelamento della produzione
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Investing.com - Il prezzo del greggio segna il minimo della seduta negli scambi statunitensi di questo martedì, dopo che un delegato OPEC della Libia ha dichiarato che non prevede di partecipare al vertice per discutere del congelamento della produzione che si terrà il mese prossimo a Doha.

Il delegato ha aggiunto che la Libia intende aumentare la produzione quando sarà possibile. La Libia produceva 1,6 milioni di barili al giorno (bpd) prima della guerra civile del 2011. La produzione è stata indebolita dalle continue rivolte ed ammonta ora a meno di 400.000 bpd.

Intanto, il sentimento è stato colpito dalla notizia delle esplosioni avvenute al terminal delle partenze dell’aeroporto di Bruxelles questa mattina che hanno comportato almeno 26 vittime e 35 feriti, mentre un secondo attentato ha colpito una stazione della metropolitana nel cuore della città poco dopo.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a maggio scende di 27 centesimi, o dello 0,65%, a 41,27 dollari al barile alle 12:37 GMT, o alle 8:37 ET, dopo aver segnato il minimo intraday di 41,12 dollari.

Ieri, i futures del Brent scambiati sulla borsa di Londra sono saliti di 34 centesimi, o dello 0,83%, tra le speranze che i principali produttori possano discutere di un eventuale congelamento della produzione.

I produttori dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e quelli che non fanno parte dell’OPEC si incontreranno il 17 aprile in Qatar per parlare del congelamento della produzione. Non è tuttavia ancora stato reso noto quali paesi tra membri dell’OPEC e non OPEC prenderanno parte al vertice.

I futures del Brent sono schizzati di circa il 40% dopo essere crollati sotto i 30 dollari al barile l’11 febbraio. Le posizioni corte sono aumentate a metà febbraio quando Arabia Saudita, Qatar e Venezuela, membri dell’OPEC, hanno deciso insieme alla Russia - che non fa parte dell’organizzazione - di congelare la produzione ai livelli di gennaio, a patto che gli altri esportatori facciano altrettanto.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a maggio scende di 36 centesimi, o dello 0,87%, a 41,16 dollari al barile. Ieri, il prezzo del greggio Nymex è salito di 38 centesimi, o dello 0,92%.

I traders attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte USA di greggio e prodotti raffinati. L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 3,0 milioni di barili nella settimana terminata il 18 marzo.

Dopo essere crollati al minimo di 13 anni di 26,05 dollari l’11 febbraio, i futures del greggio USA hanno poi subito un’impennata di circa il 40% grazie alla riduzione della produzione di petrolio di scisto che ha incoraggiato il sentimento.

Tuttavia, gli analisti avvisano che le condizioni del mercato restano deboli per via dell’eccesso delle scorte. Le scorte di greggio USA ammontano infatti al massimo storico di oltre 520 milioni di barili.

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