1. I timori per la Cina restano al centro dell'attenzione
Il sentimento dei mercati si è indebolito dopo i report sul settore manifatturiero cinese che fanno temere che la seconda economia mondiale stia perdendo lo slancio.
L’indice finale dei direttori acquisti di Caixin/Markit per il settore manifatturiero per il mese di agosto è risultato pari a 47,3 il minimo dal marzo del 2009.
Intanto, l’indice ufficiale dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è sceso a 49,7 il mese scorso da 50,0 di luglio, il minimo dall’agosto del 2012.
Una lettura inferiore a 50,0 indica una contrazione del settore.
2. Nuovo crollo delle borse asiatiche, pesa la Cina
I titoli azionari globali sono crollati questo martedì, con il nipponico Nikkei giù del 3,9% e lo Shanghai Composite che segna -1,3%, poiché i timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina hanno messo in guardia i traders e ridotto la propensione al rischio.
3. I titoli azionari europei sono andati sotto forte pressione
Il tedesco DAX è crollato di quasi il 3% questa mattina, mentre il francese CAC 40 ed il londinese FTSE 100 sono crollati di quasi il 2,5%, dal momento che gli investitori si sono concentrati sul peggioramento delle prospettive economiche cinesi e sul relativo impatto sull’economia globale.
4. Prevista apertura al ribasso di Wall Street in un clima di apprensione per la Cina
Nelle prime ore di scambi della mattinata newyorkese, i futures Dow blue chip crollano di 362 punti, o del 2,19%, i futures S&P 500 scendono di 44 punti, o del 2,22%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano un crollo di 100 punti, o del 2,34%.
Nel corso della seduta, i riflettori saranno puntati sul report dell’U.S. Institute of Supply Management sull’attività del settore manifatturiero statunitense che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia. Il report è atteso alle 10:00 ET.
Cresce l’attesa inoltre per il report di venerdì sull’occupazione USA per il mese di agosto, report che potrebbe fare chiarezza su un eventuale aumento dei tassi di interesse a breve termine.
Negli ultimi mesi, la tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed è stata costante oggetto di discussione sui mercati.
5. Futures del greggio in calo dopo la maggiore impennata di 3 giorni dal 1990
I futures del greggio crollano questo martedì, poiché i traders sono usciti dal mercato per bloccare i profitti dopo l’impennata di quasi 10 dollari al barile registrata nelle ultime tre sedute, la maggiore mai registrata dal 1990.
Nelle ultime tre sedute, il greggio Brent è schizzato di quasi il 25%, mentre i futures del greggio USA hanno subito un’impennata del 26,2%, dal momento che gli investitori sono tornati sui mercati per chiudere le posizioni con prezzi più bassi.