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Borsa Milano, avvio settimana conferma tono negativo, giù banche e auto

Pubblicato 22.08.2022, 13:37
Aggiornato 22.08.2022, 13:45
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo/

MILANO (Reuters) - Dopo una chiusura settimanale ribassista, Piazza Affari conferma il tono negativo dopo il rally che da metà luglio fino alla scorsa settimana aveva visto una ripresa dei prezzi su tutte le borse europee.

Gli investitori guardano alle prospettive di peggioramento della crescita economica e di rialzi dei tassi per contrastare l'inflazione, trovando in questo modo spunti per proseguire con le vendite e realizzare i profitti dopo la recente fase di ascendente.

"Il mercato è molto sbilanciato sulle vendite, mancano i flussi in acquisto anche se i volumi, seppure in miglioramento sono ancora bassi", dice un trader.

"In questo contesto di mercato è meglio togliersi qualche rischio", aggiunge segnalando in particolare le vendite sul settore bancario.

Tra gli operatori è diffusa la percezione che il sell-off possa continuare.

Spaventano i segnali hawkish sia da parte della Fed che della Bce in una settimana nella quale le attenzioni saranno rivolta all'intervento di Jerome Powell al simposio di Jackson Hole il prossimo venerdì, da cui i mercati si attendono ulteriori indicazioni per valutare le possibili future decisioni della Federal Reserve.

In parallelo pesano anche i timori sul fronte delle forniture di gas dopo l'annuncio che le consegne dalla Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1 si fermeranno a fine mese per tre giorni a causa di interventi di manutenzione.

Segnali non incoraggianti arrivano inoltre da Wall Street dove i futures indicano un'apertura negativa.

Intorno alle 12,40 il principale indice di borsa FTSE Mib perde l'1,3% con volumi poco sopra i 500 milioni di euro.

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Tra i titoli in evidenza:

Le vendite continuano ad abbattersi in particolare sui bancari che già negli ultimi giorni hanno offerto segnali allarmanti di inversione di tendenza sui timori di recessione e sui movimenti di allargamento dello spread. Dopo il calo di oltre il 3% di venerdì l'indice perde il 2,7% più del paniere europeo.

Unicredit (BIT:CRDI) e Bper (BIT:EMII) cedono rispettivamente il 3,6% e il 3,2% mentre Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) il 2,6%. In questo contesto spicca in negativo Mps (BIT:BMPS) ai nuovi minimi storici con un calo di quasi il 4% risentendo anche dei rinnovati timori che il necessario aumento di capitale da 2,5 miliardi possa trovare scarso sostegno sul mercato.

In recupero il comparto petrolifero grazie ad Eni (BIT:ENI) che dopo i primi cali rimbalza e passa in territorio positivo (+0,5%) beneficiando dell'annuncio di un'importante scoperta di gas al largo di Cipro.. Resta tuttavia sotto pressione Saipem (BIT:SPMI) in fondo al listino con -4,3% mentre i prezzi del greggio scendono sulle preoccupazioni che un rialzo aggressivo dei tassi possa indebolire l'economia e sul rafforzamento del dollaro.

Tengono le utility come Italgas (BIT:IG) e Hera (BIT:HRA), tra i pochi titoli del FTSE Mib in positivo, insieme a Snam (BIT:SRG).

Continuano le prese di profitto sull'automotive. Tra le più colpite Stellantis (BIT:STLA) a -3,4% e Pirelli (BIT:PIRC) a - 2,8%

(Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)

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