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MILANO (Reuters) - Piazza Affari cerca di consolidare il rimbalzo anche se di modesta portata rispetto ai recenti crolli in un mercato che rimane molto volatile e in apprensione per gli sviluppi della guerra in Ucraina.
A favorire il parziale recupero sono le ricoperture sui titoli bancari, sottoposti a raffiche di vendite fin dall'invasione russa dell'Ucraina.
I timori di una guerra energetica tra Russia e Occidente, con Mosca che minaccia di bloccare i flussi di gas in Europa e la possibilità che gli Usa possano introdurre un divieto sulle importazioni di greggio russo, tengono tuttavia i mercati sotto pressione anche per le ripercussioni su inflazione e crescita globale.
Su questo fronte un lieve sostegno al sentiment di mercato è arrivato dalle speculazioni di stampa secondo cui la Ue potrebbe presentare un piano di emissione congiunta di bond, teso a finanziare l'aumento della spesa in difesa e in energia causato dal conflitto in Ucraina.
"Con l'idea che le vendite dei giorni scorsi siano state eccessive qualche investitore è passato alle ricoperture, ma adesso si fa molto trading sui mercati, non ci sono certezze e direzioni precise da prendere", commenta un trader.
Intorno alle 13,20 il FTSE Mib sale del 3%, guidando, insieme alla borsa Madrid, il recupero degli indici europei, per effetto del forte peso dei titoli bancari sull'indice.
Sulla borsa Usa i futures viaggiano da poco mossi a in leggero calo dopo la forte discesa di ieri.
Tra i titoli in evidenza:
Il ritorno sui bancari spinge l'indice di riferimento ad un balzo di oltre il 6%, superiore alla performance del settore europeo. Unicredit (MI:CRDI), la più colpita nel settore dalla crisi ucraina, estende i rialzi e sale di oltre il 9%, seguita da Banco Bo a +7,5%. Bene anche Bper (MI:EMII) a +7,2% e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) a +6%.
Il rally, coadiuvato dal calo dello spread, coinvolge tutto il settore finanziario e assicurativo con Unipol (MI:UNPI), Generali (MI:GASI) e Poste (MI:PST) in rialzo tra il 4% e il 7%.
Telecom Italia (MI:TLIT), tra i migliori del FTSE Mib, rimbalza dell'8,3% spinta dalla indiscrezioni stampa secondo le quali il fondo Kkr potrebbe ugualmente andare avanti con il progetto di acquisizione anche se riducendo il prezzo di offerta.
Nell'energia, con i prezzi del greggio che superano i 127 dollari al barile per i timori delle sanzioni Usa contro il petrolio russo, ENI (MI:ENI) sale di oltre il 2% e SAIPEM (MI:SPMI) di oltre il 5%. Diffusi rialzi anche tra le utility.
Fuori dal FTSE Mib brilla Rai Way(+7,3%) dopo che la notizia sulla possibile discesa della Rai nella società delle torri ha riacceso le attese su una sua fusione con Ei Towers.
Le ipotesi su una integrazione con la società controllata dal fondo infrastrutturale F2i al 60% e partecipata al 40% da MediaForEurope (Mfe) spingono al rialzo anche i titoli ex Mediaset (MI:MFEB), con quelli di categoria B che balzano di oltre il 9% circa, mentre quelli A avanzano di un modesto 0,4%.
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)
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