MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude poco sopra i minimi di seduta ma in territorio negativo dopo il dato deludente su ordini e fatturato dell'industria a dicembre, entrambi in netto calo rispetto al mese precedente.
Un trader in mattinata parlava di "dati spaventosi" non escludendo che dal dato definitivo del pil del quarto trimestre a marzo possa venir fuori un peggioramento rispetto al -0,2% preliminare.
Sullo sfondo i rinnovati timori di nuovi dazi sul settore auto per le importazioni Usa che minano l'ottimismo sui colloqui in corso tra Stati Uniti e Cina sulle relazioni commerciali.
L'indice FTSE Mib chiude in calo dello 0,50%, l'Allshare dello 0,56%. Poco mosse Francoforte e Parigi. Volumi per 1,7 miliardi di euro di controvalore.
Soffrono in particolare i bancari con l'indice di settore che cede 0,98% e vendite che si accaniscono su UBI (MI:UBI) BANCA (-3,59%) e a seguire su UNICREDIT (MI:CRDI) (-1,41%), BANCO BPM (MI:BAMI) (-0,58%) e INTESA SANPAOLO (MI:ISP) (-0,46%), mentre viene risparmiata BPER (MI:EMII) BANCA invariata.
Male anche il risparmio gestito: in particolare soffrono FINECOBANK (MI:FBK) (-2,22%) e BANCA GENERALI (MI:GASI) (-2,72%).
In lettera il settore auto: CNH (MI:CNHI) INDUSTRIAL cede 1,36%, mentre FERRARI (NYSE:RACE) lascia sul terreno lo 0,13%. Invariata FCA (MI:FCHA).
Pesante il bilancio di giornata per AMPLIFON (-3,77%): il titolo ha un saldo positivo dell'11% da inizio anno e questa discesa, secondo un trader, configura una nuova occasione d'acquisto. Male anche altri titoli industriale come PIRELLI (MI:PIRC) (-2,06%).