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Borsa Milano in forte calo con Europa su paura inflazione, pesanti auto, giù Mediobanca

Pubblicato 06.10.2021, 13:55
Aggiornato 06.10.2021, 14:01
© Reuters. La facciata della Borsa di Milano.  REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - A Piazza Affari prosegue il sell-off in una seduta pesante per tutte le borse continentali sui timori per l'inflazione alimentati dalla crescita dei prezzi dell'energia.

Il clima di avversione al rischio è accompagnato anche dal continuo rialzo dei rendimenti dei bond nell'eurozona e dei Treasury in un movimento che incorpora le attese di una attenuazione del tono espansivo delle politiche monetarie, fornendo anche sostegno al dollaro che avanza nei confronti delle principale valute.

"Il mercato è spaventato dal continuo rialzo dei prezzi del gas naturale che crea pressioni inflazionistiche", commenta un trader.

"Inizia a serpeggiare anche qualche preoccupazione che le prossime trimestrali aziendali possano essere deludenti", aggiunge.

I timori sulla ripresa, a causa di una domanda in rallentamento, sono sostenuti anche dagli ultimi dati macro. Dopo il deludente dato sulle attese negli ordini all'industria in Germania, pubblicato questa mattina, l'aggiornamento sulle vendite al dettaglio nella zona euro, sempre ad agosto, ha registrato un risultato peggiore delle previsioni.

Nel pomeriggio sono attesi i dati Adp sull'occupazione nel settore privato Usa, considerati un buon anticipatore dei numeri sul mercato del lavoro in calendario venerdì e che saranno guardati con particolare attenzione dagli investitori.

Con i futures sull'azionario Usa che indicano un avvio in calo a Wall Street, l'indice FTSE Mib di Piazza Affari intorno alle 13,00 è in calo del 2,2% circa.

Tra i titoli in evidenza:

In forte discesa il settore automotive, sotto pressione in tutta Europa, con Stellantis in caduta del 4%, Cnh (MI:CNHI) del 3,7% e Pirelli (MI:PIRC) del 3%.

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Vendite diffuse sul resto degli industriali, da Leonardo, a Prysmian (MI:PRY), insieme alla tech STM (PA:STM).

Dopo una resistenza iniziale cedono terreno anche i bancari dopo le ottime prestazioni della vigilia, anche se il comparto mostra perdite più limitate rispetto al mercato.

Unicredit (MI:CRDI) e Banco Bpm (MI:BAMI) limitano i cali all'1% circa, in un mercato che continua a tenere sotto stretta osservazione i due istituti in vista di una possibile accelerazione del consolidamento del settore.

Su UniCredit Deutsche Bank (DE:DBKGn) ha migliorato il suo giudizio a 'buy' da 'hold' citando le prospettive di un miglioramento della visibilità sui ricavi e sulla profittabilità dell'istituto nel lungo periodo in vista del nuovo piano industriale, oltre che a un approccio proattivo sull'M&A, con Banca Mps (MI:BMPS) in primo piano.

Per contro il broker ha tagliato a 'hold' la raccomandazione su Mediobanca (MI:MDBI) che cede oltre il 4%.

Sui petroliferi Saipem (MI:SPMI) limita la discesa all'1% circa con i prezzi del greggio ai massimi dal 2014. ENI (MI:ENI) giù dell'1,7%.

Tra i titoli minori Gas Plus balza di oltre il 3%, mentre As Roma (MI:ASR) perde quasi il 5% su realizzi.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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