MILANO (Reuters) - Piazza Affari si avvia a chiudere la seduta in pesante ribasso, trascinata dalle banche su cui, dopo il breve rimbalzo di ieri, è ripresa in tutta Europa un'ondata di vendite sulla scia di Credit Suisse, che ha toccato un nuovo minimo storico.
Il principale investitore della banca svizzera ha detto che non potrà fornire ulteriori aiuti finanziari, facendo crollare il titolo e innescando un nuovo sell-off sui mercati azionari in generale.
La lettera domina anche a Wall Street, dove le grandi banche sono tutte in negativo.
Intorno alle 16,45 l'indice Ftse Mib arretra del 3,8%, dopo essere arrivato a perdere più del 4%. Volumi per circa 2,8 miliardi di euro.
Tra i titoli in evidenza:
L'indice bancario di Piazza Affari arretra del 6,5%, quello europeo del 5,7%. Unicredit (BIT:CRDI) perde oltre il 7%, Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) il 6,4%, Banco Bpm (BIT:BAMI) il 5,7% e Bper (BIT:EMII) il 5,9%. La peggiore è Mps (BIT:BMPS) con un ribasso del 7,9%.
Sotto pressione anche il risparmio gestito con Finecobank (BIT:FBK) in ribasso del 6,7%, Azimut (BIT:AZMT) del 4,2% e Banca Mediolanum (BIT:BMED) a -4,4%.
Proseguono le vendite sul settore oil, con il Brent in calo di quasi il 5%. Saipem (BIT:SPMI) lascia sul terreno l'8%, Tenaris (BIT:TENR) arretra del 7,5% ed Eni (BIT:ENI) del 5%.
Fra i pochi rialzi Erg (+0,7%) sulla scia dei positivi risultati 2022 resi noti stamattina, con indicazioni di utile, debito e dividendo migliori delle attese.
Moderato segno positivo anche per Campari (BIT:CPRI), Terna (BIT:TRN) e Italgas (BIT:IG).
Tra i minori strappa Marr con un balzo del 6% circa dopo i conti resi noti ieri. Banca Akros sottolinea che "i risultati sono stati leggermente sotto le attese, ma le stime sono per un forte recupero della profittabilità nel 2023".
(Sabina Suzzi, editing Gianluca Semeraro)