Borsa Milano in netto calo, pesano tensioni medioriente, vendite su lusso, auto, Stm

Pubblicato 12.06.2025, 13:59
Aggiornato 12.06.2025, 14:00
© Reuters. L'ingresso della Borsa di Milano.  REUTERS/Claudia Greco

MILANO (Reuters) - Seduta decisamente negativa a Piazza Affari, in linea con l’andamento delle borse europee che sono tutte in rosso, penalizzate sia dall’incertezza legata alla partita dei dazi sia dal nuovo acuirsi delle tensioni in medioriente fra Israele e Iran.

Un trader sottolinea che a Milano impatta in particolare il forte calo delle banche, essendo l’indice delle blue chip largamente rappresentato dal settore bancario.

L’intesa su dazi con la Cina, annunciata ieri dal presidente Usa Donald Trump, attende ancora il via libera finale del presidente cinese e, soprattutto, manca di dettagli chiari. E, in questa incertezza, gli investitori preferiscono puntare su asset meno rischiosi.

Inoltre, le nuove tensioni in Medioriente hanno fatto schizzare il prezzo del brent del 4% ieri, ai massimi da oltre due mesi.

Infine, sul fronte macro oggi pomeriggio sono attese le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, stimati a 240.000.

Intorno alle 12,55 l’indice Ftse Mib segna un calo di oltre l’1%, con l’indice sceso nuovamente sotto la soglia psicologica dei 40.000 punti. Volumi intorno a 1,2 miliardi di euro.

I titoli in evidenza oggi:

Stornano i titoli ciclici, legati all’andamento dell’economia, come il lusso con Ferragamo (BIT:SFER) che arretra del 3,2% e Moncler (BIT:MONC) del 2,2%. Male anche Stellantis (BIT:STLAM) in flessione del 2,9% e Ferrari (BIT:RACE) a -3%.

In lettera anche Stm (EPA:STMPA) che perde il 2,9%, penalizzato dalle attese di un avvio negativo del Nasdaq questo pomeriggio.

Vendite tecniche su Maire (-2,75%) a 10,96 euro post collocamento tramite Abb dell’1,5% del capitale al prezzo di 10,25 euro per azione, a sconto del 9% rispetto alla chiusura di ieri. Secondo Equita, "la scelta dell’Abb è ragionevolmente legata alla liquidità del titolo e alle dimensioni del collocamento".

Banche vendute con l’indice settoriale che arretra dell’1,3%: le big UniCredit (BIT:CRDI) e Intesa (BIT:ISP) perdono fra l’1,4% e l’1,1%.

Positivo il comparto oil a seguito del balzo del prezzo del petrolio: Eni (BIT:ENI) a +0,7%, mentre Saipem (BIT:SPMI) è poco mossa.

Volatile Leonardo, oggi nuovamente sotto pressione e vittima di realizzi, cede l’1,7%.

In calo anche Buzzi (BIT:BZU) che arretra del 2%.

(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)

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