Borsa Milano in rialzo ma meno di Europa, corre Prysmian, giù Erg

Pubblicato 22.01.2025, 14:04
Aggiornato 22.01.2025, 14:10
Borsa Milano in rialzo ma meno di Europa, corre Prysmian, giù Erg

MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue in rialzo ma rimane più indietro rispetto alle altre borse europee anche per la scarsa presenza di titoli tecnologici, oggi sotto i riflettori dopo i segnali di forti investimenti sull'intelligenza artificiale da parte del neo presidente Usa Donald Trump.

La politica commerciale di Trump rimane al centro del dibattito sui mercati che, tuttavia, oggi cercano di ignorare le nuove minacce, come quella nei confronti della Ue.

Il focus si sposta sulle attese di tagli di tassi della Bce, rafforzate dalle dichiarazioni di diversi esponenti della banca centrale europea oggi a Davos per la riunione annuale 'World Economic Forum'.

In rialzo inoltre i futures Usa grazie ai dati estremamente positivi sugli abbonati di Netflix (NASDAQ:NFLX) e al sostegno dei tech.

Alle 13,00 il Ftse Mib sale dello 0,14%. Volumi poco sotto il miliardo di euro.

 

Titoli in evidenza:

Brillante Prysmian (BIT:PRY) che rimbalza del 4% circa ai nuovi massimi storici dopo che ieri ha annunciato l'abbandono del progetto per la costruzione di un impianto negli Stati Uniti per realizzare cavi per parchi eolici offshore.

Spunti positivi sugli altri industriali come Interpump (BIT:ITPG) (+1,6%) e Leonardo (+1,5%).

Telecom Italia (BIT:TLIT) sale dell'1,4% sotto i massimi di seduta toccati in mattinata sulla notizia che la Corte di Appello di Roma ha respinto la richiesta avanzata dal governo di sospendere il pagamento da circa 1 miliardo dovuto alla società per la vicenda della restituzione del canone del 1998.

© Reuters. Un uomo davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Claudia Greco

Snam (BIT:SRG) non scalda il mercato con il piano industriale al 2029 presentato oggi e che vede target leggermente migliori delle attese degli analisti. Il titolo sale dello 0,7%.

In fondo al Ftse Mib, Erg perde il 3,5% in settore utility fiacco. Sul comparto delle utility gli analisti di Banca Akros segnalano le indiscrezioni stampa su ipotesi, avanzate da alcuni membri della maggioranza di governo, di introdurre un 'cap' sui prezzi di vendita dell'energia rinnovabile. Per il broker sarebbe "chiaramente una cattiva notizia per le imprese esposte alle rinnovabili (in particolare l'energia idroelettrica)".

 

(Andrea Mandalà, editing Francesca Piscioneri)

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