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Borsa Milano in rosso con Wall St, giù Leonardo e Stellantis, tengono oil, balzo Juve

Pubblicato 25.01.2022, 17:00
Aggiornato 25.01.2022, 17:09
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

MILANO (Reuters) - Non riesce il rimbalzo a Piazza Affari, che con l'avvio di Wall Street in forte calo, annulla tutto il rialzo accumulato in questa seduta dopo che ieri con la violenta correzione sui mercati globali l'indice FTSE Mib ha registrato la peggiore seduta da fine ottobre 2020, lasciando sul terreno il 4%.

A pesare sui mercati i timori di un forte inasprimento della politica monetaria da parte della Fed, che si riunisce in settimana, e le preoccupazioni per un possibile attacco russo all'Ucraina.

Inoltre a Wall Street, sono in forte correzione i tecnologici quotati al Nasdaq, nonostante i risultati trimestrali migliori delle attese di Ibm e 3M.

Rimbalza il prezzo del greggio dopo i recenti ribassi a causa delle crescenti tensioni nell'Europa orientale che fanno pensare a un possibile calo delle forniture.

Intorno alle 16,10 l'indice FTSE Mib arretra dello 0,64% intorno ai minimi di seduta. Volumi intorno a 1,8 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

In forte calo Leonardo, che cede il 6,5% ed è sui minimi da prima di Natale, con il titolo che non è riuscito a recuperare nonostante la società abbia reso noto di non essere oggetto di un'indagine giudiziaria in relazione al programma Eurofighter con il Kuwait che sta procedendo in linea con le aspettative. In apertura di seduta, proprio le indiscrezioni legate all'inchiesta in Kuwait, avevano fatto precipitare le azioni fino all'8%.

Negative anche le banche, con l'eccezione di Unicredit (MI:CRDI) in crescita dell'1%. Intesa Sanpaolo (MI:ISP) è stabile, mentre restano cedenti Banco Bpm (MI:BAMI) e Bper (MI:EMII) in calo rispettivamente del 2,2% e dell'1,7%. Vendute anche le società di asset management, con Azimut (MI:AZMT) in flessione del 4%.

In spolvero il settore oil molto penalizzato dal ritracciamento del Brent nei giorni scorsi: Eni (MI:ENI) +1,6%, Saipem (MI:SPMI) +0,5% e Tenaris (MI:TENR) +1,7%.

Stellantis (MI:STLA) non riesce a risollevarsi dopo il forte sell-off di ieri e cede il 2%. Il titolo si muove in controtendenza rispetto all'andamento del settore auto a livello europeo che sale dello 0,5%. Venduta anche Cnh (MI:CNHI) (-1,9%), mentre resiste il rimbalzo di Pirelli (MI:PIRC) che sale dello 0,9%.

Diasorin (MI:DIAS) ancora negativa (-0,9%), sui minimi dal 10 aprile 2020, e dopo che ieri ha perso il 5,7% penalizzata dalla notizia di un rinvio a giudizio per insider trading dell'AD Carlo Rosa al quale l'azienda ha rinnovato la fiducia. Il broker Banca Akros scrive che "la notizia è negativa, ma si tratta di una vicenda personale che non coinvolge la società in alcun modo".

© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

Raccolte le utility, trascurate di recente sulle attese di un rialzo dei tassi, ma che in questa fase vengono percepite come anticicliche anche sulle scommesse di opportunità di sviluppo con il Pnrr. A2A (MI:A2) balza del 2,2% a pochi giorni dalla presentazione dell'aggiornamento del piano industriale al 2030. Stabili le rivali Iren (MI:IREE) e Acea (MI:ACE).

Infine, corre il titolo Juventus (MI:JUVE) (+3,3%) sulle indiscrezioni di stampa di un accordo con la Fiorentina per l'acquisto dell'attaccante Dusan Vlahovic.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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