MILANO (Reuters) - Indici in contrazione a Piazza Affari, in linea con l'andamento debole delle altre borse europee e asiatiche.
A pesare sui listini i dati di ieri su 'job openings' e occupati del settore privato (Adp) che si sono mostrati superiori alle attese, prestando ulteriormente il fianco all'inasprimento della Fed a cui si aggiunge l'intervento alla Camera di Jerome Powell che non si è discostato dai toni hawkish tenuti il giorno prima in Senato.
Intorno alle 9,50 l'indice milanese FTSE Mib arretra dello 0,74%.
Tra i titoli in evidenza:
Venduti i petroliferi con in testa Saipem (BIT:SPMI) a -1,3%, seguita da Eni (BIT:ENI) a -0,3 nell'ambito di una rotazione settoriale da parte dei fondi, come rileva un trader.
Ancora penalizzate le utility a causa della competizione con i rendimenti dei titoli di stato decennali intorno al 4,5%. Terna (BIT:TRN) arretra dell'1%, così come Italgas (BIT:IG), mentre Snam (BIT:SRG) cede lo 0,7%. Giù anche Acea (BIT:ACE) in flessione del 3,4% dopo i risultati resi noti ieri che vedono un calo dell'utile netto 2022 dell'11% a causa del prelievo legato agli extraprofitti, ma il 2023 è visto in crescita. In contrazione intorno al 2% anche Hera (BIT:HRA) e Ascopiave.
Non riesce a risollevarsi Fincantieri (BIT:FCT), maglia nera della seduta di ieri, in contrazione del 3,6%, penalizzata dai risultati del quarto trimestre e dalla guidance sul 2023, inferiori al consensus degli analisti.
Debole STM (EPA:STM) che cede lo 0,45% a seguito, secondo un trader, del downgrade di un broker.
In netto calo Diasorin (BIT:DIAS) (-2,7%), che subisce la revisione al ribasso della raccomandazione sul titolo da parte di Exane Bnp Paribas (EPA:BNPP) in un contesto in cui, comunque, la società di diagnostica risente del deciso calo dei ricavi legati ai tamponi Covid.
Infine, trascurati i bancari, mentre è comprata Leonardo, in salita dello 0,8% nel giorno dei risultati.
(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)