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Borsa Milano negativa, peso stacco cedole, bene banche, giù lusso, male Autogrill

Pubblicato 18.10.2021, 13:28
Aggiornato 18.10.2021, 13:36
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

MILANO (Reuters) - Piazza Affari si muove in calo di circa 0,9%, ma in realtà gran parte del ribasso odierno è da attribuire allo stacco cedole di Generali (MI:GASI), Unipol (MI:UNPI), Intesa Sp, Banca Mediolanum (MI:BMED) e Banca Ifis che impatta sull'indice per lo 0,59%.

Depurato questo effetto, la flessione della Borsa è quindi contenuta e registra la migliore performance a livello europeo.

A frenare l'ottimismo sui mercati è il rallentamento della crescita dell'economia cinese nel terzo trimestre e la continua salita dei prezzi delle commodities che alimenta timori sulla crisi energetica.

Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo cinese è cresciuto, su base annuale, del 4,9%, la lettura più bassa dal terzo trimestre del 2020 e inferiore alle attese, risentendo della crisi energetica, dei colli di bottiglia nelle forniture e dei problemi del mercato immobiliare.

Intorno alle 13,10 l'indice FTSE Mib è in calo dello 0,89%, percentuale che include anche lo stacco dei dividendi.

Tra i titoli in evidenza:

I bancari sono sotto osservazione in attesa dei risultati trimestrali e dei piani industriali di alcuni grossi istituti mentre il mercato guarda al processo di consolidamento del settore in corso che potrebbe beneficiare della possibile estensione fino al primo semestre dell'anno prossimo degli incentivi alle fusioni aziendali varate dal governo.

Intesa Sanpaolo (MI:ISP), positiva (0,85%). Il titolo è quello che ha il peso maggiore nel nuovo indice Mib Esg lanciato oggi da Borsa Italiana con una percentuale di oltre il 10%. "I fondi che devono replicare questo indice sono interessati a comprare le azioni di queste società sulla base del peso che hanno", sottolinea un trader.

In progresso Banco Bpm (MI:BAMI)(+1,3%), titolo gettonato nelle ultime sedute in vista del nuovo piano industriale e sulle scommesse su un suo ruolo nell'M&A del settore.

Penalizzata Unicredit (MI:CRDI) che cede l'1% in attesa dell'esito del negoziato con il Tesoro su MPS (-0,8%) con i tempi che potrebbero allungarsi. Un quotidiano scrive di una richiesta da parte del Tesoro di una proroga di altri sei mesi per la privatizzazione dell'istituto senese. "La richiesta di un'estensione della scadenza per l'uscita del Mef da Mps (MI:BMPS) e le differenti visioni sul capitale necessario di Mps suggeriscono la possibilità di un ritardo nella vendita di un perimetro di Mps a Unicredit", scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo.

Bene anche Mediolanum (+1,7%) e Unipol(+1,6%) nel giorno dello stacco del dividendo.

In calo i titolo del lusso, settore più esposto all'economia cinese con Moncler (MI:MONC) in flessione dell'1,8%. Calo analoho anche per CUCINELLI (MI:BCU)

In ribasso anche Campari (MI:CPRI)(-1,5%) e Atlantia (MI:ATL)(-1,9%).

© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

Fuori dal paniere in recupero Safilo (MI:SFLG)(+1,5%) con l'aumento di capitale che si avvia verso la conclusione.

Sempre giù Autogrill in ribasso del 4,1%, bersagliata dalle vendite anche venerdì scorso dopo diverse sedute postive.

(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Stefano Bernabei)

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