Due titoli da evitare a luglio secondo InvestingPro: ecco perché il timing è tutto
MILANO (Reuters) - L’escalation delle tensioni in Medio Oriente allarma i mercati globali e Piazza Affari non fa eccezione, appesantita come il resto d’Europa dai settori più ciclici come finanziari, auto e lusso.
Anche i futures sugli indici Usa preannunciano un avvio debole di Wall Street, mentre il greggio sale dell’8% sui timori di un calo delle forniture dall’Iran dopo l’attacco su larga scala lanciato nella notte da Israele.
Intorno alle 12,30 l’indice Ftse Mib cede l’1,4% con volumi intorno a 1,5 miliardi di euro. Il bilancio della settimana al momento è di un calo del 3%.
Tra i titoli in evidenza:
L’apprezzamento del petrolio fa bene a Eni (BIT:ENI), che sale dell’1,57%. Nel settore salgono anche Tenaris (BIT:TENR) e Saipem (BIT:SPMI) e così finisce la lista dei rialzi nel Ftse Mib.
Leonardo azzera il progresso iniziale e si porta intorno alla parità, sopra comunque la media del mercato, mentre crescono le aspettative sul vertice Nato di fine giugno che dovrebbe sancire un aumento delle spese militari per i paesi membri.
Le banche perdono in media l’1,5% tra il -1% di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e il -2,6% di Pop Sondrio. La società di pagamenti Nexi (BIT:NEXII) perde il 3,7%.
Nel settore automotive la peggiore è Stellantis (BIT:STLAM) con un calo del 3%. Al pessimismo che si abbatte in generale sul mercato si aggiunge la minaccia di nuovi dazi per i produttori di auto pronunciate ieri dal presidente Usa Donald Trump.
Male il lusso con Ferragamo (BIT:SFER), Moncler (BIT:MONC) e Cucinelli (BIT:BCU) intorno a -3%.
(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)