Borsa Usa, futures in calo dopo attacco di Israele a Iran

Pubblicato 13.06.2025, 13:34
Aggiornato 13.06.2025, 13:36
© Reuters. L'ingresso di Wall Street della Borsa di New York (Nyse) a New York, Stati Uniti, 17 marzo 2025. REUTERS/Kylie Cooper

(Reuters) - I futures sugli indici azionari statunitensi perdono terreno dopo che l’attacco militare israeliano all’Iran ha innescato un’escalation delle tensioni nel Medio Oriente, ricco di petrolio, e ha frenato la propensione al rischio sui mercati globali.

Gli attacchi su larga scala di Israele contro gli impianti nucleari iraniani miravano a impedire a Teheran di costruire un’arma atomica. L’Iran ha promesso una dura risposta e ha lanciato 100 droni.

L’escalation delle tensioni in Medio Oriente - un’importante regione produttrice di petrolio - ha spinto i prezzi del greggio al rialzo di oltre il 6% e, di conseguenza, i titoli energetici statunitensi: Chevron ed Exxon avanzano di quasi il 3% nel premarket.

Gli attacchi arrivano a pochi giorni dal sesto round di colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti. Le tensioni sono cresciute quando gli sforzi del presidente Usa Donald Trump per raggiungere un accordo con l’Iran sembravano essere in una situazione di stallo.

Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha definito l’offensiva israeliana una "azione unilaterale" e ha detto che Washington non è coinvolta.

Intorno alle 11,15, il Dow E-minis arretra dell’1,2%, l’S&P 500 E-minis dell’1,1%, e il Nasdaq 100 E-minis dell’1,4%.

I titoli delle compagnie aeree si muovono in ribasso a seguito dell’aumento dei prezzi del greggio, che ha sollevato preoccupazioni per i maggiori costi del carburante. Delta Air Lines cede il 3,9%, United Airlines il 4,8%, Southwest Airlines il 2,5% e American Airlines il 3,9%.

I titoli legati alla difesa si muovono in rialzo, con Lockheed Martin che guadagna il 4,7%, RTX Corporation il 5,5%, Northrop Grumman il 4,2% e L3Harris Technologies il 4,3%.

L’S&P 500 è ancora appena l’1,8% al di sotto dei massimi storici raggiunti all’inizio dell’anno, dopo gli eccezionali guadagni mensili di maggio, trainati da trimestrali positive e da un allentamento della politica commerciale di Trump.

Il Nasdaq, ricco di titoli tech, è a circa il 2,8% dai massimi storici raggiunti a dicembre dell’anno scorso.

L’attenzione degli investitori è ora rivolta alla riunione della Federal Reserve in programma la prossima settimana, in cui si prevede che i policymaker manterranno invariati i tassi di interesse.

(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, editing Stefano Bernabei)

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