Borsa Usa, futures in calo, prevale cautela in vista dati inflazione

Pubblicato 27.11.2024, 15:17
© Reuters. Trader alla Borsa di New York (Nyse) a New York City, Stati Uniti, 22 novembre 2024.  REUTERS/Brendan McDermid
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(Reuters) - I futures sugli indici azionari Usa sono in ribasso mentre gli investitori attendono dati economici chiave, tra cui quelli sull'inflazione, che dovrebbero influenzare il futuro percorso di politica monetaria della Fed.

I dati sulla spesa dei consumatori, l'indicatore sull'inflazione preferito dalla banca centrale, sono in agenda per le 16,00. Gli economisti intervistati da Reuters prevedono un aumento dei prezzi del 2,3% su base annua in ottobre, superiore al 2,1% del mese precedente e all'obiettivo del 2% della Fed.

I verbali della riunione della Fed questo mese hanno mostrato che i banchieri centrali sono incerti sulle prospettive di riduzione dei tassi di interesse e su quanto i tassi attuali stiano limitando l'economia.

Secondo lo strumento FedWatch del Cme, i trader scommettono su una probabilità del 66,3% che la banca centrale riduca il costo del denaro di 25 punti base a dicembre. Inoltre, secondo i dati compilati da Lseg, prezzano circa 75 punti base di tagli dei tassi entro la fine del 2025, meno rispetto ai circa 250 punti base di settembre.

La preoccupazione è che i tagli fiscali e le politiche tariffarie proposte dal presidente eletto Donald Trump, compresa la sua ultima presa di posizione sulle importazioni da Messico, Canada e Cina, possano far salire i prezzi, scatenare una guerra commerciale e pesare sulla crescita globale.

Gli economisti di Deutsche Bank (ETR:DBKGn) prevedono che i dazi potrebbero far salire l'inflazione Pce 'core' Usa nel 2025 dal 2,6% al 3,7%, se pienamente applicate. Prima della vittoria di Trump, per il 2025 l'inflazione era prevista al 2,3%.

Alle 12,35 italiane, i futures sul Dow cedono lo 0,1%, quelli sull'S&P 500 lo 0,2% e i futures sul Nasdaq 100 lo 0,4%.

Le borse hanno registrato un'impennata quest'anno, con i principali indici di Wall Street e l'indice Russell delle small cap vicini ai massimi storici.

L'S&P 500 è indirizzato verso il suo maggiore rialzo mensile in un anno, avviandosi verso il sesto mese di guadagni su sette, con i mercati che prezzano la probabilità che le politiche di Trump possano favorire le imprese locali e l'economia in generale.

Gli occhi sono puntati anche sulla seconda lettura del Pil del terzo trimestre, sui dati settimanali sui sussidi di disoccupazione e quelli sui beni durevoli di ottobre, tutti previsti per le 14,30 italiane.

A livello globale, prevale un certo nervosismo dopo che i media statali cinesi hanno avvertito che le promesse politiche di Trump all'inizio della settimana potrebbero coinvolgere le due principali economie mondiali in una disputa tariffaria dannosa per entrambe.

Negli scambi premarket Dell crolla del 12% dopo aver previsto deboli ricavi trimestrali e Hp del 9% sulla scia di una previsione sotto le attese per gli utili del primo trimestre, evidenziando una domanda fiacca nel mercato dei personal computer.

In calo anche altri titoli tech come Nvidia, che scivola dell'1,1%, Microsoft (NASDAQ:MSFT), dello 0,6%, e Apple (NASDAQ:AAPL), dello 0,4%.

© Reuters. Trader alla Borsa di New York (Nyse) a New York City, Stati Uniti, 22 novembre 2024.  REUTERS/Brendan McDermid

Workday lascia sul terreno il 10,6% dopo aver previsto per il quarto trimestre ricavi da abbonamenti inferiori alle aspettative, colpiti dall'indebolimento della spesa dei clienti per il suo software di gestione del capitale umano.

I prezzi del greggio sono stabili mentre i mercati monitorano l'accordo di cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Sabina Suzzi)

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