Borsa Usa, futures rimbalzano su ipotesi potenziali riduzioni dazi Usa

Pubblicato 05.03.2025, 13:27
Aggiornato 05.03.2025, 13:36
© Reuters. Un cartello stradale di Wall Street è visibile all'esterno della Borsa di New York (Nyse) a New York City, New York, Stati Uniti, 19 luglio 2021. REUTERS/Andrew Kelly

(Reuters) - I futures sugli indici azionari statunitensi sono in rialzo, rimbalzando dal sell-off di ieri, sull’ipotesi che il presidente Donald Trump possa ridurre i dazi imposti ai principali partner commerciali del Paese.

Il segretario al Commercio Howard Lutnick ha detto ieri che Trump, che ha imposto dazi del 25% su Canada e Messico, sta valutando la possibilità di concedere alcune deroghe sulle importazioni, ad esempio per automobili e ricambi auto, nel rispetto dell’accordo di libero scambio tra Usa, Messico e Canada.

Nelle contrattazioni premarket, Ford sale del 2,5%, General Motors (NYSE:GM) guadagna il 4,4% e Tesla (NASDAQ:TSLA) è a +1,8%, dopo aver registrato forti cali nella seduta precedente.

"Se i commenti di Lutnick sulla riduzione dei dazi per Canada e Messico dovessero essere confermati, si attenuerebbero alcuni dei nostri timori", ha detto Mohit Kumar, capo-economista di Jefferies per l’Europa.

Gli investitori hanno inoltre accolto con favore l’impegno di Trump a estendere i tagli fiscali del 2017, promessa che ha sostenuto il sentiment del mercato dopo la sua vittoria elettorale a novembre. Trump ha ribadito i suoi piani di taglio delle tasse in un discorso al Congresso ieri, dove ha affermato che "l’America è tornata".

Intorno alle 12,40 il Dow E-minis è in rialzo dello 0,55%, l’S&P 500 E-minis sale dello 0,58%, e il Nasdaq 100 E-minis guadagna lo 0,73%.

I futures sull’indice nazionale Russell 2000 guadagnano l’1,2%.

Trump ha inasprito ieri la guerra commerciale globale imponendo tariffe ai principali partner commerciali, citando l’inefficacia dei controlli alle frontiere. Gli analisti si aspettano che le sue politiche alimentino le pressioni inflazionistiche, rallentino l’economia e intacchino gli utili societari, in un momento in cui più indiscrezioni stampa hanno indicato un raffreddamento dell’economia.

L’indice di riferimento S&P 500 <.SPX è> sceso di circa il 6% dal suo massimo storico, mentre il Nasdaq, focalizzato sul settore tech, ha chiuso in calo del 9,3% rispetto al massimo storico del 16 dicembre.

Per quanto riguarda i dati economici, gli occhi saranno puntati oggi sulla relazione nazionale sull’occupazione dell’Adp e sull’indagine sul settore dei servizi dell’Ism. Inoltre, alle 20,00 italiane la Fed presenterà il proprio Beige book, che farà luce sull’impatto che l’incertezza tariffaria ha avuto sulla prima economia del mondo.

Secondo i dati elaborati da Lseg, i trader prevedono ora che la banca centrale taglierà i tassi per la prima volta quest’anno a giugno.

Le megacap Amazon.com (NASDAQ:AMZN) e Meta avanzano di quasi l’1% ciascuna.

I produttori di chip Nvidia e Broadcom guadagnano rispettivamente l’1,8% e l’1,7%, mentre Intel (NASDAQ:INTC) sale dello 0,94%. Ieri Trump ha detto che i deputati dovrebbero abrogare una legge bipartisan del 2022 sui sussidi all’industria dei semiconduttori.

L’azienda di cybersecurity Crowdstrike perde il 7,54% dopo aver registrato ricavi per il primo trimestre marginalmente sotto le stime a causa di una debole domanda per i suoi prodotti di cybersecurity.

Grandi banche come Citigroup e JPMorgan Chase guadagnano tra lo 0,95% e l’1,3% ciascuna, dopo che ieri l’indice delle banche S&P 500 ha registrato la più forte perdita giornaliera in quasi due anni.

(Tradotto da Jasmine Mazzarello, editing Francesca Piscioneri)

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