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BREAKINGVIEWS - Per rilancio Ferragamo serve passo indietro famiglia

Pubblicato 22.10.2020, 17:19
Aggiornato 22.10.2020, 17:28
© Reuters. Logo di Salvatore Ferragamo davanti a un negozio in centro a Roma

© Reuters. Logo di Salvatore Ferragamo davanti a un negozio in centro a Roma

di Lisa Jucca

Milano (Reuters) - Salvatore Ferragamo (MI:SFER) è pronto a cambiare pelle. Alcuni membri della famiglia che controlla il travagliato gruppo del lusso, del valore di 2 miliardi di euro, hanno preso in considerazione l'ipotesi di vendere un quota di minoranza, come riportato ieri da Reuters. Seguire l'esempio di marchi di alta moda, come Valentino e Versace, e coinvolgere un fondo di private equity, sarebbe la soluzione giusta. Tuttavia la famiglia Ferragamo, molto ramificata, deve decidersi a fare un passo indietro. Ferragamo era in difficoltà già prima dell'epidemia da Covid-19. Negli anni che hanno preceduto la pandemia, le vendite erano rimaste pressoché invariate attorno ai 1,4 miliardi di euro, nonostante il boom del settore dei beni di lusso. Il crollo del 60% anno su anno dei ricavi nel secondo trimestre del 2020 è stato uno dei più marcati in tutto il comparto. Ieri, il presidente Ferruccio Ferragamo ha negato "categoricamente" l'esistenza di piani di vendita, ma i crescenti timori di una crisi prolungata potrebbero aver creato nervosismo all'interno della famiglia. Il titolo Ferragamo tratta a 2,6 volte le vendite attese, a sconto rispetto a rivali di piu’grandi dimensioni come Moncler (MI:MONC) e Prada. Si tratta però di un boccone troppo piccolo per colossi del lusso come Lvmh o Kering (PA:PRTP). Rivolgersi a fondi di private equity per un rilancio sembrerebbe una scelta più logica. Valentino, di cui Permira si è assicurata il controllo nel 2007, e Versace, che ha venduto una quota del 20% a Blackstone nel 2014, hanno seguito questa strada con successo. I fondi hanno ristrutturato i marchi prima di rivenderli. Con la vendita di Versace a Michael Kors (NYSE:CPRI), Blackstone ne ha raddoppiato la valorizzazione. Ristrutturare Ferragamo richiederà costi elevati e non sarà semplice. Un premio del 30% valorizzerebbe il gruppo italiano oltre 3 miliardi di euro, debito incluso. Supponendo che il 30% di questa somma fosse finanziata a debito, l'acquirente potrebbe ottenere un tasso di rendimento del 14% circa. Questo richiederebbe un aumento delle vendite di Ferragamo di almeno il 3% annuo per i prossimi cinque anni, e un incremento dell’Ebitda al 25% dei ricavi, il doppio del margine atteso quest’anno, secondo calcoli Breakingviews. A causa delle resistenze della famiglia Ferragamo è comunque difficile immaginare una cessione totale. Uno step intermedio potrebbe prevedere la vendita di una quota di minoranza, dell'azienda o della holding, a un fondo di private equity per assicurarsi nuova liquidità. Ma il coinvolgimento di un fondo di investimento porterebbe a una difficile contrattazione sul prezzo. E per acquirente e venditore una transazione avrebbe senso solo se al nuovo arrivato sarà concesso di imporsi.

Su Twitter: https://twitter.com/LJucca

© Reuters. Logo di Salvatore Ferragamo davanti a un negozio in centro a Roma

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)

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