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BREAKINGVIEWS-Italia sarà la prima ad accendere il business dell'erba in Europa

Pubblicato 22.09.2021, 14:27
Aggiornato 22.09.2021, 14:36
© Reuters. Piantagioni di marijuana a Nakhon Ratchasima, Thailandia, 28 marzo 2021 REUTERS/Chalinee Thirasupa

MILANO (Reuters Breakingviews) - L'Italia potrebbe presto saltare sul carro della cannabis. Il referendum nazionale per legalizzare la cannabis avrà luogo probabilmente all'inizio del prossimo anno.

Se gli elettori italiani approveranno il consumo di erba, questo scatenerà un effetto domino in tutta Europa. I sostenitori del referendum pro-cannabis hanno già raccolto più di 500.000 firme, il minimo richiesto per indire un voto nazionale. Questo apre la strada alla decriminalizzazione, come è successo in 18 stati Usa.

Con il 57% degli elettori italiani che dovrebbero sostenere la proposta, secondo Sondaggi Bidimedia, l'Italia ha una possibilità concreta di trasformare l'attuale sistema restrittivo del paese in quello più liberale d'Europa. Un nuovo approccio alla cannabis avrebbe molteplici benefici economici e finanziari, come dimostrano le esperienze statunitensi e canadesi.

Il mercato italiano del consumo ricreativo probabilmente ha un valore di circa 8 miliardi di euro, come mostra una media delle stime elaborate dal ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche Piero David. Attualmente, la situazione è a tutto beneficio delle mafie locali e straniere che dominano il mercato illegale dell'erba in Italia.

Ma una volta legalizzata e tassata al 75%, più o meno come le sigarette, il business aggiungerebbe 6 miliardi di euro all'anno alle casse dello Stato italiano, già sotto pressione. Ulteriori risparmi deriverebbero da un minor numero di processi e detenzioni.

Ci sono anche altri vantaggi. La legge italiana permette l'uso ricreativo dell'erba in piccole quantità e il consumo per scopi medici è permesso. Ma vendere e produrre l'erba è un reato penale. Lo stato detiene di fatto un monopolio di produzione per l'uso legale, ma non può soddisfare la crescente domanda. Il solo consumo medico è salito del 30% su base annua fino a 1,1 tonnellate nel 2020, secondo i dati dello Stato.

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Permettere a nuovi attori di produrre cannabis per fini diversi creerebbe 35.000 nuovi posti di lavoro, dicono i sostenitori della legalizzazione. Questo non è inverosimile: negli Stati Uniti, i posti di lavoro legati alla marijuana legale sono raddoppiati a 321.000 in tre anni, secondo il rivenditore Leafly.

L'Italia potrebbe anche ottenere un vantaggio sul mercato azionario. La decisione del Canada nel 2018 di legalizzare la marijuana ricreativa ha scatenato un raffica di Ipo, ma quest'ondata deve ancora raggiungere l'Europa. Avendo sede in un Paese dove l'uso privato è apertamente legale, la Borsa Italiana, di proprietà di Euronext (PA:ENX), avrebbe un vantaggio rispetto ad altri mercati europei.

Come dimostra l'esperienza statunitense, una volta che i singoli Stati compiono il grande passo verso la legalizzazione della cannabis, i vantaggi economici diventano visibili a tutti gli altri. Di fatto, si è innescato un effetto domino in tutti gli Stati Uniti. Se l'Italia varcherà la soglia spinosa dell'erba, i suoi vicini europei la seguiranno.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)

Ultimi commenti

Lo stato,,tiene alla nostra salute! L ipocrisia ucciderà questo paese
Tassiamola del 99% a questo punto
tassata al 75%.......un nuovo business
Ringraziamo questo governo. Così avremo un popolo già controllato dal green pass e più mansueto e sottomesso sotto l'effetto della cannabis. Ottimo.Chiamali fessi.
Quindi un Paese di: tatuati , con l' orecchino e sfatti dalle canne .....che bella societa' ...
Sarebbe ora nel 2021 vietare ancora la cannabis è roba da Medioevo Anzi no nel Medioevo era legale come lo era anche fino a circa il 1960
poverino non capisci un ***
Preferisci quelli in camicia e cravatta, che negli anni hanno ridotto così il Belpaese.....?
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