di Elvira Pollina e Giulio Piovaccari
MILANO (Reuters) - Ferrari (MI:RACE) e Fiat Chrysler (MI:FCHA) sono in trattative con il più grande produttore di respiratori del Paese per aiutarlo ad aumentare la produzione delle macchine salvavita che sono urgentemente necessarie nell'epidemia di coronavirus in corso.
Lo hanno detto oggi alcuni funzionari della società.
Siare Engineering, con sede nel nord Italia, dove i decessi si avvicinano a 3.000 e continuano ad aumentare rapidamente, è in trattativa con Fca, Ferrari e il produttore italiano di ricambi Marelli per avviare la produzione di alcune componenti, procurarsene altre e possibilmente aiutare nell'assemblaggio dei respiratori.
Secondo il Ceo di Siare Engineering, Gianluca Preziosa, l'industria automobilistica condivide alcune delle competenze necessarie per la produzione di tali respiratori, facendo affidamento sia sull'elettronica che sulla pneumatica.
"Siamo in trattative con Fiat Chrysler, con Ferrari e Marelli per cercare di capire se possono darci una mano in questo processo per la parte elettronica", ha detto a Reuters.
Un portavoce di Exor (MI:EXOR), casa madre sia di Fca sia di Ferrari, ha detto che oggi hanno avuto luogo diversi meeting con Siare per studiare la fattibilità dell'idea e che una decisione sarà presa nelle prossime ore.
Il portavoce ha aggiunto che sono state prese in considerazione due opzioni principali: aiutare Siare ad aumentare la capacità di produzione nel proprio impianto con il supporto di tecnici forniti da Fca e Ferrari o appaltare la produzione di parti dei respiratori agli stabilimenti automobilistici.
Una fonte a conoscenza della questione ha detto che la Ferrari è pronta per iniziare a produrre parti dei respiratori nella sua famosa sede di Maranello, che si trova vicino alla fabbrica di Siare, ma che la casa automobilistica di lusso non ha ancora preso una decisione definitiva.
Preziosa ha affermato che il loro potere di acquisto rappresenta un altro vantaggio della collaborazione con i produttori di automobili, aumentando le loro possibilità di ottenere parti che la sua piccola azienda sta ricevendo con difficoltà a causa dei disagi della pandemia sulle catene di approvvigionamento globali.