MILANO (Reuters) - Il primo azionista Vittorio Malacalza ha presentato ieri al Cda di Carige (MI:CRGI) un messaggio in cui rende nota l'intenzione di rassegnare le dimissioni da consigliere. Lo comunica una nota della banca diffusa oggi.
Continua così il periodo di turbolenza all'interno dell'istituto che ha visto negli ultimi giorni le dimissioni di tre consiglieri, tutti su posizioni critiche su governance e gestione della banca.
Movimenti che, secondo diverse fonti, le autorità di controllo, che vedono in Fiorentino l'interlocutore di riferimento all'interno della banca, seguono con attenzione.
I problemi di governance si intrecciano con un azionariato diviso che rende difficile prevedere l'esito di un'assemblea
che a settembre dovrebbe decidere della revoca e del successivo rinnovo del cda.
Nel documento, Malacalza, che è anche vicepresidente della banca e che aveva spinto per la nomina di Fiorentino un anno e mezzo fa, annuncia che darà successiva formalizzazione della scelta motivandola. Nel resto del documento cita tra le ragioni che lo hanno spinto a prendere la decisione le recenti dimissioni di altri consiglieri.
Inoltre, Malacalza fa riferimento al "tentativo dell'AD di delegittimare il suo ruolo di supplenza del presidente nell'incontro con la stampa dello scorso 3 luglio, nel quale, anziché smentire la voce di supposte obiezioni della Bce a tale ruolo di supplenza, la ha accreditata con una risposta evasiva e ambigua, nella quale ha comunque affermato la 'anomalia' della mia posizione".
Malacalza aveva mosso critiche a Fiorentino anche in occasione dell'aumento di capitale dello scorso anno.
Le dimissioni annunciate da Vittorio Malacalza seguono quelle del presidente Giuseppe Tesauro e dei consiglieri Stefano Lunardi e Francesca Balzani. Il cda potrebbe decadere se si dimettesse la maggioranza dei consiglieri (erano 15 in origine). In questo caso rimarrebbero in carica i consiglieri non dimissionari solo per gli affari correnti.
A settembre dovrebbe comunque tenersi l'assemblea richiesta dall'azionista Raffaele Mincione la revoca del Cda.
La banca avrebbe dovuto comunque convocare, per statuto, un'assemblea per la sostituzione di Tesauro.
Dopo Malacalza, primo azionista con il 20,64% e l'autorizzazione della Bce a salire al 28%, il secondo azionista rilevante, e che potrebbe giocare un ruolo importante nella partita sulla nuova governance della banca, è Gabriele Volpi salito con l'aumento al 9,09%.
Mincione, che ha sempre espresso fiducia in Fiorentino e nel suo piano di rilancio della banca, ha il 5,4% circa ma non ha escluso nei mesi scorsi di poter salire fino a 9,9%.
L'azionariato di Carige è uscito trasformato dall'aumento di capitale da oltre 500 milioni concluso alla fine dello scorso anno.