Di Alessandro Albano
Investing.com - Juventus (MI:JUVE) scivola in Borsa (-3,2% ad euro 0,446) dopo che la procura di Torino ha aperto un'indagine nei confronti della società e di alcuni dei suoi esponenti per presunte plusvalenze fittizie registrate dal club bianconero durante la gestione Paratici.
Secondo la procura di Torino, che ha ordinato le perquisizioni della Guardia di Finanza presso le sedi juventine di Milano e Torino, negli ultimi tre esercizi la società avrebbe generato circa 322 milioni di euro di plusvalenze, di cui 282 milioni sospetti per "valori fraudolentemente maggiorati".
Al vaglio degli inquirenti ci sono ben 42 operazioni di mercato (tra cui lo scambio Pjanic-Arthur) che avrebbero coperto importanti perdite finanziarie: 39 milioni invece di 171 milioni nel 2019, 89 milioni anziché 209 milioni nel 2020 e 209 milioni al posto di 240 milioni nell'esercizio scorso.
Nel registro degli indagati, sono finiti il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (ora al Tottenham) e altri tre dirigenti ed ex manager dell’area finanziaria, per "ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva”, si legge nella nota della Procura.
Inoltre, la Procura ha acceso i riflettori anche sui rapporti economici fra il club e l'ex Cristiano Ronaldo per via di un "documento che non deve esistere teoricamente" secondo le intercettazioni in mano agli inquirenti, e che la Gdf starebbe cercando di recuperare.
Nel confermare l'aumento di capitale da 400 milioni, la società si è limitata a rispondere, tramite comunicato stampa, di "aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato".
Non solo Juve
L’indagine, chiamata “Prisma”, non prende di mira solo il club torinese, ma nasce da un lavoro congiunto di Covisoc e Procura Federale partito il 27 ottobre scorso che indaga su 62 trasferimenti del calcio italiano volti a sistemare i buchi di bilancio delle rispettive società.
Secondo una fonte citata dall'Ansa, "il fenomeno delle plusvalenze incrociate puo' mettere in grave crisi i club che lo adottano e intaccare il sistema calcio in Italia", con la Covisoc che ha individuato il problema già "dall'autunno 2020 per decine di operazioni".