NEW YORK (Reuters) - Cambi volatili dopo i dati sul mercato del lavoro Usa, più forti delle attese, con il biglietto verde che oscilla nel giro di mezz'ora tra i massimi e i minimi giornata.
L'economia Usa ha creato 242.000 nuovi posti di lavoro non agricoli in febbraio, contro i 190.000 stimati dagli economisti. Il tasso di disoccupazione si conferma al 4,9%, minimo da febbraio 2008.
Dopo la pubblicazione dei dati occupazionali Usa l'euro/dollaro si è portato in deprezzamento toccando un minimo di seduta a 1,0905, salvo poi tornare a risalire fino al picco intraday di 1,1025, nuovo massimo da una settimana.
Andamento analogo per il cambio dollaro/yen, al massimo di seduta di 114,20 dopo la diffusione dei dati Usa e poi in frenata di nuovo sotto quota 114.
I numeri odierni tendono a "rassicurare il mercato sul fatto che gli Usa non stanno andando verso una recessione. Questi timori si sono un po' ridotti dopo i recenti dati più positivi. È una conferma che l'economia continua a crescere e che la Fed può alzare i tassi", spiega Gennady Goldberg di TD Securities.
Diversi esponenti della Fed sono intervenuti nelle ultime settimane per segnalare il peggioramento dell'outlook economico-finanziario, favorendo aspettative più caute rispetto al processo di normalizzazione della politica monetaria e spingendo alcuni operatori a ipotizzare addirittura un congelamento del ciclo di rialzo dei tassi iniziato a dicembre.
Sul fronte euro resta invece ben salda l'aspettativa di nuovi interventi di peso da parte della Bce nel meeting della settimana prossima. L'ultimo sondaggio Reuters attribuisce una probabilità crescente (al 60%) a un incremento degli acquisti mensili del Qe, dando inoltre praticamente per scontato un nuovo taglio del tasso sui depositi marginali.
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