Investing.com - In una nota ai clienti di martedì, gli analisti di Jefferies hanno presentato una visione mista sulle azioni del settore Utility, mantenendo un rating Overweight sulle Utility a grande capitalizzazione ma un rating Underweight su quelle a piccola capitalizzazione.
Mentre il sentiment verso il settore rimane forte, con afflussi negli ETF, il team strategico di Jefferies mantiene opinioni divergenti basate sulla capitalizzazione di mercato.
Il sentiment per le Utility è stato "molto forte e fornisce un buon vento favorevole per il gruppo", in parte perché "molti dei titoli contribuiranno allo sviluppo dell’AI".
Nonostante la minore liquidità del settore, Jefferies osserva che "i flussi sono attualmente in un punto ideale, né troppo caldi né troppo freddi".
Affrontando l’ambiente di tassi d’interesse "più alti per più tempo", Jefferies ritiene che "non sia realmente" un "colpo mortale per questo settore".
Le previsioni della società suggeriscono che i tassi rimarranno vicini ai livelli attuali, con tre tagli dei Fed Funds previsti nel 2025 a partire da settembre.
Mentre le Utility a piccola capitalizzazione sono più legate ai tassi, Jefferies nota che la correlazione è debole nelle grandi capitalizzazioni.
È interessante notare che quando il tasso dei Fed funds scende, le Utility tipicamente restano indietro, cosa che "non è stata il caso in questo ambiente di riduzione dei tassi".
Tuttavia, Jefferies sottolinea che se gli investitori cercano rendimento, "il rendimento da dividendo è inferiore sia al titolo a 10 anni che a quello a 2 anni", suggerendo che "si possono trovare azioni che pagano dividendi a prezzi più convenienti altrove".
Anche le valutazioni sono considerate preoccupanti, con le Utility viste come "costose in entrambi i segmenti dimensionali".
La visione complessiva di Jefferies propende per un Overweight sulle utility a grande capitalizzazione grazie a valutazioni attraenti e forte visibilità degli utili, mentre mantiene un Underweight sulle piccole capitalizzazioni dove le Utility sono tra i "gruppi più costosi e non forniscono sufficiente leva economica".
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