Mercati azionari forti, ma attenzione al dato che chiuderà la settimana!
Investing.com - Qualcosa si sta muovendo all’interno della casa Toyota . Non quella che costruisce Camry e Corolla, ma la struttura labirintica che lega Toyota Motor (NYSE:TM) e la sua costellazione di affiliate, Denso, Aisin, Toyota Industries (OTC:TYIDF), in uno degli ecosistemi aziendali più potenti ed enigmatici al mondo.
La rivelazione di questo mese che Toyota Industries potrebbe essere privatizzata ha sollevato il velo su una verità spesso trascurata: il gruppo Toyota non è solo una società, è una dinastia.
Al centro c’è la famiglia Toyoda, discendenti di un inventore di telai, ancora strettamente intrecciata nella struttura e nella psiche del gruppo.
Sei dei dodici presidenti di Toyota sono stati Toyoda. L’attuale figura di spicco, Akio Toyoda, ha guidato la società attraverso la crisi dei richiami del 2009 e ha orchestrato riforme che hanno ridisegnato la struttura dei costi di Toyota, le sue reti di concessionari e le sue alleanze con aziende come Suzuki (TYO:7269). Anche dopo essersi dimesso da CEO l’anno scorso, la sua influenza sembra immutata.
Ora, gli investitori si chiedono se la ventilata privatizzazione di Toyota Industries sia una questione di governance o una consolidazione pianificata da tempo. Per alcuni, sembra che Akio Toyoda stia spostando i pezzi degli scacchi più vicino a casa.
Le società che compongono il gruppo Toyota, molte delle quali scorporate nel corso dei decenni, dai produttori di componenti auto ai rami immobiliari, sono legate da partecipazioni incrociate e tradizione più che da necessità.
Questa eredità è sia un patrimonio che un vincolo. Gli analisti di Bernstein suggeriscono che per realizzare l’ambizione di Toyota di diventare una "Mobility Company", alcune parti del gruppo potrebbero dover essere ridimensionate o rimodellate.
Tre società, Fine Sinter, Futaba Industrial e Aichi Steel, si distinguono come possibili candidati per la dismissione o la ristrutturazione, in base alla loro forte esposizione ai motori a combustione interna e alla stretta integrazione con il vecchio modello operativo di Toyota.
La scrittura non è ancora sul muro, ma il gesso è in mano.
Potrebbe arrivare una struttura di holding più centralizzata, con la mano guida di Akio Toyoda dietro le quinte.
La trasformazione di Toyota, a quanto pare, non riguarda solo l’elettrificazione o il software. Si tratta di ridefinire chi può far parte della casa e chi no.
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