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Investing.com - La recente correzione del mercato azionario, che Yardeni Research ha soprannominato "Trump Thump", ha visto l'S&P 500 scendere del 10,1% dal 19 febbraio.
Nonostante il rally di venerdì e "letture di sentiment estremamente ribassiste, che tendono a essere rialziste da una prospettiva contrarian", la società non è convinta che la correzione sia terminata.
Nelle flessioni passate, un sentiment così estremo spesso provocava una "risposta di allentamento Fed-Put".
Tuttavia, Yardeni ritiene che ciò sia improbabile quando il presidente della Fed Powell terrà la sua conferenza stampa dopo la riunione del FOMC di mercoledì, poiché si prevede che ribadirà che "la Fed non ha fretta di abbassare i tassi di interesse".
Nel frattempo, il Segretario al Tesoro Scott Bessent "ha dichiarato questa mattina che non ci sono 'garanzie' che non ci sarà una recessione" - un commento che ha pesato sui futures.
Yardeni osserva che il mercato potrebbe essere alla ricerca di un minimo ma rimane "terrorizzato dalle minacce e dalle azioni tariffarie di Trump".
La società suggerisce che il mercato "potrebbe toccare il fondo dopo il 2 aprile, quando Trump imporrà tariffe reciproche in tutto il mondo se queste porteranno a negoziati per la riduzione delle tariffe".
La correzione è stata in gran parte dovuta alla "caduta dei multipli di valutazione, specialmente per i titoli Magnificent-7", mentre aumentano le preoccupazioni sui dazi e sui rischi di recessione.
Tuttavia, la società afferma che gli analisti del settore "non hanno ricevuto né il promemoria sui dazi né quello sulla recessione", poiché gli utili per azione forward dell'S&P 500 hanno raggiunto un record di 278,59 durante la settimana del 13 marzo.
Storicamente, l'S&P 500 "tendeva a toccare il fondo quando l'indice era più del 20% al di sotto della sua media mobile a 200 giorni". L'indice è attualmente solo l'1,8% al di sotto della sua media mobile a 200 giorni, suggerendo ulteriori rischi al ribasso.
Nel frattempo, "la maggior parte dei mercati azionari esteri ha sovraperformato il mercato azionario statunitense", che Yardeni considera un segnale che i dazi di Trump "hanno più probabilità di deprimere l'economia statunitense che quelle nel resto del mondo".
Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell'intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.
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