Di Alessandro Albano
Investing.com - Il titolo di Eni (MI:ENI) torna ai livelli del gennaio 2020 ma resta calmo questo lunedì a Piazza Affari ad euro 13,17 dopo i rialzi dei prezzi del greggio e la probabile operazione sulla controllata Enipower, uno dei principali produttori italiani di energia elettrica.
Il cane a sei zampe sarebbe vicino alla cessione del 49% della controllata alla società di investimento americana Sixth Street Partners per un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno ad 1,2 miliardi di euro, un'operazione che potrebbe accelerare i piani carbon zero entro il 2050 e che dovrebbe concludersi entro il primo trimestre di quest'anno.
Il fondo di investimento Usa Sixth Street Partners è il candidato favorito dall'Ad Descalzi, che ha JPMorgan (NYSE:JPM) come advisor, ma non è l'unico. Secondo Reuters, anche BlackRock (NYSE:BLK) avrebbe valutato un'offerta per la controllata di Eni anche se l'interesse dell'asset manager si sarebbe raffreddato.
Le risorse derivanti dall'operazione potrebbero essere destinate a nuovi investimenti nel rinnovabile visti gli impegni di Eni (MI:ENI) nella transizione energetica. Non ultimo l'accordo che ha permesso alla società di acquisire una quota del 20% nel progetto UK Dogger Bank C, la terza fase del più grande parco eolico offshore al mondo, per circa 200 milioni di sterline.
Con il titolo sui livelli di 24 mesi fa, JPMorgan (NYSE:JPM) ha confermato il Buy con target price a 19 euro ma con i possibili nuovi aumenti dei prezzi del greggio Brent, salito ai massimi in 3 anni la scorsa notte (oltre $86 per barile), il titolo potrebbe incontrare un'ulteriore spinta visto che la politica di dividendi di Eni si basa sul prezzo medio del greggio.
Per Morgan Stanley (NYSE:MS), il Brent toccherà i 90 dollari nel secondo semestre grazie al basso livello delle scorte, lenti aumenti della produzione e investimenti ridotti.