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G7, vertice ministri Finanze a Londra in cerca di accordo su tassazione globale

Pubblicato 04.06.2021, 11:15
Aggiornato 04.06.2021, 12:36
© Reuters. Il cancelliere dello Schacchiere Rishi Sunak posa con il segretario del tesoro Usa Janet Yellen a Londra. 3 giugno 2021  REUTERS/Hannah McKay/Pool

LONDRA (Reuters) -I ministri delle Finanze del G7 si incontrano oggi a Londra con l'obiettivo di avvicinarsi a un accordo globale per raccogliere più tasse da aziende come Google (NASDAQ:GOOGL), Facebook (NASDAQ:FB) e Amazon (NASDAQ:AMZN).

La due-giorni, presieduta dal ministro britannico delle Finanze Rishi Sunak, vede i ministri riunirsi in presenza per la prima volta dall'inizio della pandemia.

I Paesi più ricchi cercano da anni di concordare le modalità per raccogliere più tasse dalle grandi multinazionali, che spesso iscrivono a bilancio i loro guadagni in giurisdizioni in cui pagano pochissime tasse, se non zero.

La volontà del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di alzare la tassazione sulle grandi aziende ha aumentato, rispetto all'era Trump, le possibilità di raggiungere un consensus internazionale, e la necessità di rinvigorire le finanze pubbliche colpite dal Covid rende la questione più urgente.

"Ritengo che potremo fare significativi progressi nel contrastare alcune delle sfide economiche più incalzanti del mondo", ha detto Sunak ai giornalisti poco prima dell'inizio del vertice.

Sunak ha sottolineato l'importanza dell'incontro in presenza con i colleghi di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia e Canada presso la Lancaster House, una magione del 19esimo secolo in stile neo-classico nei pressi di Buckingham Palace.

"C'è bisogno di stare intorno a un tavolo, discutendo apertamente e in modo onesto", ha detto Sunak in occasione di un'intervista a Reuters questa settimana.

A causa delle restrizioni anticovid, le delegazioni ministeriali sono state ridotte e ci sono pochi giornalisti in trasferta. I posti a sedere sono stati riorganizzati con l'aiuto di funzionari della Salute pubblica e Sunak ha salutato i leader con il gomito e non stringendo loro la mano.

Ma la sfida maggiore resta il raggiungimento di un accordo sulla riforma fiscale da poter presentare al gruppo più esteso del G20 nel corso del vertice di luglio a Venezia.

In una lettera congiunta i ministri delle Finanze di Germania, Francia e Italia hanno scritto che si "impegneranno a definire una posizione comune su un nuovo sistema fiscale internazionale nel corso del vertice del G7 finanziario di Londra".

"Siamo fiduciosi che questo creerà la spinta necessaria a raggiungere un accordo globale", si legge inoltre. Anche la Spagna ha sottoscritto la lettera.

Tuttavia, il ministro delle Finanze giapponese Taro Aso ha detto lunedì che non si aspetta che venga raggiunto questa settimana un accordo su un'aliquota minima specifica.

Il Tesoro statunitense prevede che un accordo più completo verrà raggiunto quando Biden e altri capi di governo si riuniranno tra l'11 e il 13 giugno presso un resort isolato lungo la costa della regione inglese della Cornovaglia.

ALIQUOTA MINIMA DEL 15%

Gli Stati Uniti hanno proposto una corporate tax minima globale di almeno il 15%. Se un'azienda pagasse le tasse in qualche paese con un'aliquota inferiore, dovrebbe probabilmente versare imposte complementari.

Biden aveva in programma di aumentare l'aliquota Usa fino al 28%. Ieri tuttavia ha proposto una base fiscale del 15% per tentare di ricevere l'appoggio dei repubblicani alle nuove misure di spesa infrastrutturale.

Ma altrettanto importante per la Gran Bretagna e molti altri Paesi è che le aziende paghino più tasse nei Paesi in cui realizzano le vendite -- non solo dove registrano gli utili o hanno la sede.

Gli Stati Uniti vogliono che venga eliminata la tassa sui servizi digitali imposta da Gran Bretagna, Francia e Italia, che secondo Washington prende ingiustamente di mira i colossi tech statunitensi per pratiche impiegate anche da aziende europee.

Le esportazioni negli Usa di beni di lusso e moda britannici, italiani e spagnoli saranno tra quelle coinvolte da nuovi dazi del 25% imposti da Washington nel corso dell'anno se non si dovesse raggiungere un compromesso.

Gli Stati Uniti hanno proposto di imporre la nuova tassazione minima globale solamente alle 100 aziende più grandi e redditizie al mondo.

Gran Bretagna, Germania e Francia sono aperte a questo approccio, ma vogliono assicurarsi che società come Amazon -- che ha margini di profitto più bassi rispetto ad altre aziende tech -- non sfuggano alla rete.

"Tutte e senza eccezioni" devono essere coinvolte dalle nuove regole, ha detto a Reuters il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz.

© Reuters. Il cancelliere dello Schacchiere Rishi Sunak posa con il segretario del tesoro Usa Janet Yellen a Londra. 3 giugno 2021  REUTERS/Hannah McKay/Pool

Daniel Bunn, esperto di tassazione globale del think tank Tax Foundation di Washington, ha affermato che questo probabilmente porterà a una regolamentazione più complessa.

"Molte di queste misure saranno, credo, basate più su fattori politici che su fattori di principio", ha detto Bunn.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, Michela Piersimoni in Redazione a Milano Sabina Suzzi, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)))

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