WASHINGTON (Reuters) - Le crescenti tensioni commerciali e i profondi cambiamenti nel sistema commerciale globale provocheranno revisioni al ribasso delle previsioni economiche del Fondo monetario internazionale (Fmi), ma non si prevede alcuna recessione globale.
Lo ha detto Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fmi.
Georgieva ha detto che le economie dei Paesi sono messe alla prova da uno shock del sistema commerciale globale - innescato negli ultimi mesi dai dazi statunitensi e dalle ritorsioni di Cina e Unione europea - che ha scatenato un’incertezza "fuori scala" nella politica commerciale e un’estrema volatilità nei mercati finanziari.
"Le perturbazioni comportano dei costi... le nostre nuove proiezioni di crescita includeranno un notevole calo, ma non una recessione", ha detto in base a dichiarazioni preparate, aggiungendo che l’outlook includerà anche previsioni di inflazione più elevate per alcuni Paesi.
A gennaio il Fondo ha previsto una crescita globale del 3,3% nel 2025 e nel 2026. Martedì pubblicherà un aggiornamento delle prospettive economiche mondiali.
Georgieva, in un discorso presso la sede dell’Fmi a Washington in vista delle riunioni di primavera del Fondo e della Banca Mondiale la prossima settimana, non ha fornito dettagli sulle revisioni previste, ma ha segnalato che un’incertezza prolungata sarebbe costosa.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Antonella Cinelli)