ROMA (Reuters) - Il governo, con l'approvazione da parte del Parlamento del ddl contro il caporalato attesa per i prossimi mesi, punta a mettere fine al fenomeno per il reclutamento illegale dei lavoratori nel settore agricolo, in particolare al Sud, e a rendere legale il percorso dei prodotti agricoli dalla produzione alla vendita.
E' stato questo l'esito di un incontro svoltosi oggi al ministero dell'Agricoltura, presenti il ministro Maurizio Martina, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e quello del Lavoro Giuliano Poletti, che hanno firmato il ddl approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 13 novembre.
Erano presenti alla riunione anche il presidente dell'Inps Tito Boeri, le organizzazioni sindacali agricole e le imprese della grande distribuzione e dell'industria alimentare.
"Questo lavoro di lotta al caporalato è continuo, quotidiano. Bisogna crederci sulla Rete del lavoro agricolo di qualità, su questa idea di validazione della qualità e etica nel lavoro nel settore primario e per questo oggi abbiamo incontrato le imprese e le parti sociali", ha detto Martina al termine dell'incontro.
Soddisfazione anche da parte della Coldiretti che, in una nota, scrive che "l'introduzione del principio di corresponsabilità dal campo allo scaffale è una importante novità positiva nella lotta al caporalato che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera, dalle distribuzione all'industria per arrivare a sottopagare i prodotti nelle campagne".
La Confagricoltura giudica "nel complesso positiva l'iniziativa dei ministri".