Investing.com - Giornata incerta per il Ftse Mib che cede lo 0,12% dopo circa un’ora dall’apertura, in un contesto europeo debole. Lo spagnolo Ibex 35 scende dello 0,36%, il francese Cac 40 scende dello 0,22% mentre il britannico Ftse 100 resta intorno alla parità. Debole anche il tedesco Dax che cede lo 0,47%, dopo il debole dato sulla produzione industriale in Germania.
Peggiore del principale indice di Piazza Affari troviamo Fiat (MI:FCHA) che cede oltre il 3%, seguito da Amplifon (MI:AMPF) a -2% e Prysmian (MI:PRY), Ferrari (MI:RACE), Pirelli (MI:PIRC), Exor (MI:EXOR), Recordati (MI:RECI) e Saipem (MI:SPMI) in discesa dell’1%.
A Milano, intanto, oggi assistiamo ad una giornata importante dal punto di vista della diffusione dei dati sugli utili trimestrali e annuali che verrano diffusi da alcune delle più imporanti aziende quotate in borsa.
Sono stati già diffusi i dati relativi a Unicredit (MI:CRDI) e Banco Bpm (MI:BAMI), mentre si attendono Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Bper Banca (MI:EMII), Fiat, CNH Industrial (MI:CNHI), Mediobanca (MI:MDBI), Unipol (MI:UNPI), UnipolSai (MI:US), Banco Desio (MI:DESI), e Credito Emiliano (MI:EMBI).
Intanto, prosegue la salita dello spread che supera quota 274 punti, mentre il rendimento del BTP decennale è pari al 2,87%.
Sul fronte macro, alle 10 sono stati rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio in Italia, con il dato mensile che vede un calo dello 0,7% a dicembre, peggiorando quello precedente (-0,6%), mentre su base annuale si assiste ad una brusca frenata a -0,6%, rispetto al precedente +1,7%.
Si tratta dell’induicatore più importante relativo alla spesa dei consumatori ed è fortemente indicativo della maggior parte dell’attività economica complessiva.
Confermato, dunque, il rallentamento economico dopo che ieri il Fondo Monetario Internazionale aveva indicato la frenata dell’Italia, insieme alla Germania, tra le ragioni delle cause della flessione dell’eurozona, alla base del ribasso delle stime sulla crescita nelle economie avanzate diffuso ieri proprio dal FMI.