Investing.com - Dopo tre giorni consecutivi in verde, il Ftse Mib torna in negativo e cede oltre l’1% scendendo nuovamente sotto quota 19 mila. Male anche le altre borse europee con il Dax tedesco che perde l’1,23%, il francese Cac 40 a -0,98%, il britannico Ftse 100 ce scende dello 0,90% e lo spagnolo Ibex 35 che cala dello 0,82%.
Sui mercati mondiali crescono le preoccupazioni relativamente alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con un possibile rallentamento dell’economia Usa.
Inoltre, ieri la Banca centrale europea ha confermato la scelta di terminare il programma di acquisti di titoli a fine dicembre, mentre restano ancora fermi i tassi di interesse.
Restano i dubbi anche per la trattativa tra Italia e Unione europea, con il Commissario Moscovici che ieri aveva dichiarato di non essere soddisfatto del passo indietro del Governo italiano.
In salita lo spread che tocca quota 268 punti, dopo il forte calo di ieri arrivato dopo la schiarita sul rapporto deficit/Pil con il Governo italiano che aveva accettato di scendere al 2,04%.
Deboli i bancari dopo il rally di ieri con l’indice FTSE Italia All Share Banks che perde l’1,45%. Tra i peggiori troviamo Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (Creval) a -2,50% e Ubi Banca (MI:UBI) (-2,09%). Seguiti da Unicredit (MI:CRDI) (-1,83%), Banca Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) (-1,93%), Banca Generali (MI:GASI) (-1,84%) e Banco Bpm (MI:BAMI) (-1,60%). In controtendenza Banca Carige (MI:CRGI) che guadagna il 6,25%
In forte calo Fiat (MI:FCHA) che cede il 2,38% dopo i dati sulle immatricolazioni europee che ha visto un calo dell’8%, con il gruppo italo americano sulla stessa scia. Le immatricolazioni Fiat si sono fermate a 68.720 unità, ma la quota di mercato è rimasta stabile su un anno prima e rispetto a ottobre (5,9%).