Di Peter Nurse
Investing.com - I titoli azionari statunitensi apriranno in forte rialzo questo martedì, sulla notizia che la Russia starebbe ritirando alcune truppe dal confine ucraino, allentando le tensioni geopolitiche che di recente hanno scombussolato i mercati.
Alle 7:05 ET (12:05 GMT), il contratto dei future Dow balza di 380 punti, dell’1,1%, i future S&P 500 vanno su di 62 punti, o dell’1,4% ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 290 punti, o del 2%.
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato questa mattina che la Russia riporterà alle loro basi alcune delle truppe dopo aver completato una serie di esercitazioni vicino al confine ucraino nel corso di questa settimana. Le esercitazioni insieme alle truppe bielorusse dovrebbero continuare fino al 20 febbraio, in base al sito web del Ministero. Le notizie riportano che il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg avrebbe dichiarato che ci sono “motivi per essere ottimisti”, sottolineando però che al momento non è ancora cambiato molto per quanto riguarda le disposizioni delle truppe russe.
I mercati azionari globali sono stati col fiato sospeso nei timori di un’imminente invasione russa dell’Ucraina, in particolare dopo che gli Stati Uniti hanno chiuso la loro ambasciata a Kiev e vari paesi hanno invitato i loro connazionali a lasciare la regione.
I principali riferimenti a Wall Street hanno chiuso perlopiù al ribasso ieri, con l’indice blue-chip Dow Jones Industrial Average giù di 170 punti, o dello 0,5%, l’S&P 500 in calo dello 0,4% ed il Nasdaq Composite in controtendenza, pressoché invariato.
Gli investitori intanto sono preoccupati per la possibilità che la Federal Reserve alzi aggressivamente i tassi di interesse, già il mese prossimo, per cercare di combattere l’impennata dell’inflazione.
Il Presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard ieri ha ribadito che la banca dovrebbe alzare i tassi di 100 punti base entro giugno, e che dovrebbe “ratificare” le aspettative dei mercati sulle sue imminenti decisioni.
Alla luce di questo, gli investitori seguiranno con attenzione il dato di gennaio sull’indice sui prezzi al consumo, alle 8:30 ET (12:30 GMT). È probabile che sia salito più velocemente a gennaio, ad un tasso mensile dello 0,5% rispetto allo 0,3% di dicembre.
Per quanto riguarda le aziende, arriveranno gli utili di Airbnb (NASDAQ:ABNB) e Marriott International (NASDAQ:MAR), che dovrebbero offrire indicazioni sulla ripresa delle attività di viaggi e ricezione.
Intanto, i riflettori sono accesi su Intel (NASDAQ:INTC) dopo la notizia che la società sarebbe vicina all’acquisizione del produttore di chip israeliano Tower Semiconductor (NASDAQ:TSEM) per quasi 6 miliardi di dollari.
I prezzi del petrolio scendono dopo l’allentamento delle tensioni in Europa dell’Est. I timori di sanzioni nel caso di un’invasione russa dell’Ucraina hanno spinto il greggio verso i 100 dollari al barile.
Intanto, proseguono le trattative tra USA ed Iran per ripristinare l’accordo sul nucleare del 2015 e gli investitori attendono i dati sulle scorte statunitensi dell’American Petroleum Institute, previsti nel corso della giornata.
Alle 7:05 ET, i future del greggio USA crollano del 3,4% a 92,22 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù del 3%.
Inoltre, i future dell’oro sono in calo dello 0,8% a 1.853,70 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,1350, su dello 0,4%.