Di Peter Nurse
Investing.com - I mercati azionari europei dovrebbero aprire martedì in leggero ribasso martedì dopo le forti vendite di inizio settimana: al momento, FTSE MIB, DAX e CAC 40 vengono indicati in rosso dello 0,1% in avvio degli scambi.
Gli investitori rimangono in allerta in vista della riunione della Banca Centrale Europea di giovedì, nella quale si prevede un secondo, consistente aumento dei tassi d'interesse, per contrastare l'inflazione che si sta avvicinando rapidamente a due cifre.
Dall'altra parte del mondo, la Reserve Bank of Australia ha fatto da apripista aumentando il tasso di riferimento di 50 punti base al 2,35%, il livello più alto dal 2014 e il quinto aumento dei tassi di interesse di quest'anno.
In Europa, i dati economici appena pubblicati martedì hanno visto gli ordini di fabbrica tedeschi calare di un pesante 1,1% a luglio, continuando la contrazione registrata il mese precedente e indicando il rallentamento economico della più grande economia dell'eurozona.
Il mercato azionario che ha tenuto ragionevolmente bene lunedì è stato quello del Regno Unito, dove gli investitori si sono preparati a dare il benvenuto a Liz Truss come nuovo primo ministro del Paese.
L'ex ministro degli Esteri del governo Johnson incontrerà la Regina Elisabetta al Castello di Balmoral in tarda mattinata per formare il suo governo, e ha promesso tagli alle tasse e sostegno alle famiglie che devono far fronte ad un'inflazione del 10,1% e un forte rincaro delle bollette energetiche.
Tra le notizie societarie, Deutsche Lufthansa (ETR:LHAG) (ETR:LHAG) sarà sotto i riflettori martedì dopo che il sindacato ha confermato che i piloti della compagnia aerea sciopereranno di nuovo questa settimana, aggravando una disputa salariale che affliggerà ulteriormente un'estate di caos nei viaggi.
La nuova protesta fa seguito allo sciopero della scorsa settimana che ha costretto alla cancellazione di centinaia di voli.
I prezzi del petrolio Brent e WTI vengono scambiati in modo contrastante martedì, mentre gli operatori hanno digerito la decisione dei principali produttori di ridurre i livelli di produzione per sostenere i prezzi tra i timori di un rallentamento della domanda e della crescita economica.
L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, un gruppo noto come OPEC+, ha annunciato lunedì che taglierà la produzione di 100.000 barili al giorno in ottobre, circa lo 0,1% della domanda globale.
I prezzi del petrolio sono scesi dall'inizio di giugno a causa del timore che i rialzi dei tassi d'interesse e le limitazioni della COVID-19 in alcune zone della Cina, il principale importatore di greggio al mondo, possano rallentare la crescita economica globale e raffreddare la domanda di petrolio.